Parola di D’Alema
“Appare ormai scarsamente realistica e non è raro sentirsi dire che questa soluzione è tramontata». Massimo D’Alema parla a un seminario di italiani europei sul Mediterraneo e il Medio Oriente nell’epoca di Obama. È un incredibile paradosso, ha continuato D’Alema: la soluzione appare definita ma «sul terreno sta avvenendo l’opposto», i palestinesi ormai disgregati, Israele che continua la politica degli insediamenti, e una sorta di annessione di Gerusalemme Est.
La sensazione, continua l’ex ministro degli Esteri, è che uno stato non lo vogliono né gli israeliani né i palestinesi, ormai frantumati fra Gaza territorio di Hamas, territori occupati sotto il controllo israeliani e Cisgiordania sotto il controllo dell’ Anp. In effetti «sembra che le istituzioni palestinesi stiano perdendo legittimazione; il rischio effettivo di una crisi dell’Anp» è una delle opzioni sul terreno. E Obama? I suoi sforzi per la pace in Medio Oriente vanno seguiti con simpatia, ma i risultati per ora sono piuttosto modesti, pur se gli Stati Uniti rimangono l’unico interlocutore credibile». Rispetto agli accordi di Annapolis, conclude D’Alema, «nulla c’è da rivedere ma occorrerebbe semplicemente fare quello che la comunità internazionale ha promesso».
Bocchescucite
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