Maratona per la Pace

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Carissimi di BoccheScucite,

non potete immaginare come abbiamo vissuto, noi che abitiamo qui nella nostra città di Betlemme, l’ennesima umiliazione di veder stravolta la realtà che ci sta soffocando da anni, e che riesce a normalizzare un’enorme ingiustizia che solo Dio, a questo punto, può ascoltare!

Infatti siamo sconcertati vedendo che tra gli organizzatori della cosiddetta “Maratona per la pace” del 25 aprile c’è anche un nostro sacerdote, un pastore che conoscendo bene il dolore dei cristiani di Betlemme, con coraggio dovrebbe denunciare l’oppressione di cui è responsabile il governo israeliano.

Quella mattina, mi trovavo anch’io al check-point di Betlemme, quella mostruosa “fabbrica di odio” che andrebbe solo denunciata e condannata. Non credevo ai miei occhi: un gruppo di italiani festosi e sorridenti, soddisfatti di stare in questo posto infernale dove solo qualche ora prima si era ripetuta la carneficina umana di migliaia di disperati palestinesi che, tutte le notti, ammassati come bestie, cercano di passare il muro dell’apartheid per andare a lavorare a Gerusalemme.

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