50 Palestinesi uccisi da Israele dall’inizio dell’anno

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Articolo originariamente pubblicato da Middleeastmonitor

Almeno 50 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane dall’inizio di quest’anno, lo ha dichiarato lunedì il Ministero della Salute palestinese, come riferito dall‘agenzia di stampa Anadolu .

Un portavoce del ministero ha affermato  che la città di Jenin, in Cisgiordania, registra il bilancio più alto di vittime con 17 uccisioni,  mentre a Nablus le vittime sono state 7.

Nello stesso periodo, lo scorso anno, le vittime palestinesi erano state 14.

Non c’è stato alcun commento da parte delle autorità israeliane sulla dichiarazione palestinese.

A dicembre, i media israeliani hanno riferito che l’esercito ha autorizzato i soldati ad aprire il fuoco sui palestinesi che lanciano pietre.

La tensione è aumentata in tutti i territori palestinesi dal mese scorso, tra ripetute campagne di arresti israeliani nella Cisgiordania occupata e incursioni quotidiane di coloni nel complesso della moschea Al-Aqsa a Gerusalemme est.

La Moschea di Al-Aqsa è il terzo luogo sacro al mondo per i musulmani. Gli ebrei chiamano l’area il “Monte del Tempio”, sostenendo che era il sito di due templi ebraici in tempi antichi.

Israele ha occupato Gerusalemme Est, dove sorge Al-Aqsa, durante la guerra arabo-israeliana del 1967. Ha annesso l’intera città nel 1980, con una mossa mai riconosciuta dalla comunità internazionale.

 

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