A Gaza, a centinaia di miglia dal campo di battaglia

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Pubblicato il 29 ottobre 2013 da AbuSara

28 Ottobre 2013 / International Solidarity Movement, Charlie Andreasson / Gaza, Palestina Occupata

I droni sorvolano i tetti delle case, risvegliando i ricordi delle persone. Potrebbero semplicemente pattugliare, oppure trasportare un carico mortale. Gli F-16 lasciano striscie nel cielo. Quì a terra, nessuno ha idea di che ordini abbia ricevuto oggi il pilota. Dei carri armati fanno incursione oltre la barriera di separazione, devastando terre agricole. I contadini semineranno altre sementi oppure siamo già troppo in là con la stagione?

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Foto: la “buffer zone” vista dal secondo piano della casa di Nasser Abu Said, a Jahr el-Deek. Il 28 aprile 2011 questa casa, che dista 300 metri dalla barriera di separazione, è stata bombardata da carri armati israeliani e parzialmente distrutta. (Foto di Desde Palestina)

Delle navi pattugliano lungo la costa. Per quante miglia nautiche è permesso pescare oggi? Abbastanza da valerne la pena? Oppure inizieranno a sparare come hanno fatte così tante volte? Rovineranno l’equipaggiamento dei pescatori, e le loro barche, privandoli della loro fonte di sussistenza, obbligando gli uomini a bordo a spogliarsi e a nuotare verso di loro, ridendo di loro, umiliandoli, arrestandoli per aver tentato di mantenere se stessi e le loro famiglie. nelle loro acque?

Negli ospedali gli armadietti delle medicine restano vuoti. Rimangono solo le etichette per gli antibiotici e altre medicine vitali. Durante i lunghi blocchi della corrente, solamente il generatore nel seminterrato dell’ospedale mantiene in vita i pazienti in dialisi. Riusciranno a procurarsi altra benzina prima che finisca? E’ uno scenario di guerra. Ma la  non è quì. E nemmeno a Gerusalemme o nella West Bank.

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Foto: attivisti palestinesi e internazionali con cartelli in supporto al movimento Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni (BDS) nei pressi della “buffer zone” a Zeitoun, il 9 febbraio 2013. (Foto di Desde Palestina)

Il campo di battarglia è in Occidente. E’ lì che può essere vinta la guerra. La battaglia è contro i media, i lobbisti, e le aziende che non hanno uno spazio riservato agli esseri umani nei loro report annuali. La vittoria è portare le persone a comprendere ciò che sta succedendo, farle cadere i paraocchi, renderle attive e conquistare i loro cuori. La vittoria è smascherare la vera natura di politici che insistono che alcune persone non sono persone e quindi non possiedono diritti umani. La vittoria è mostrare la verità nuda e cruda, senza censura. La vittoria è obbligare i leader dell’Occidente eletti democraticamente a prendersi le proprie responsabilità.

La vittoria sarà conquistata da persone che esercitano il loro potere di far valere la propria influenza, sia individualmente che collettivamente. Ecco dove si trova il campo di battaglia.

http://reteitalianaism.it/public_html/index.php/2013/10/29/a-gaza-a-centinaia-di-miglia-dal-campo-di-battaglia-3/#more-3418

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