A Verona il 12 aprile la presentazione nazionale di Kairos Palestina

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Finalmente anche dall’Italia rispondiamo al “grido” dei fratelli palestinesi che hanno elaborato lo straordinario documento di denuncia che vi invitiamo a leggere e diffondere: http://www.kairospalestine.ps

98-033
Abbiamo sentito il grido dei nostri figli.

 Noi, i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme, abbiamo ascoltato il grido di speranza che i nostri figli hanno lanciato in questi tempi difficili che stiamo vivendo in questa Terra Santa.

Noi li sosteniamo e li supportiamo nella loro fede, la loro speranza, il loro amore e la loro visione per il futuro. Sosteniamo anche l’invito a tutti i nostri fedeli, nonché ai leader Israeliani e Palestinesi, alla Comunità internazionale e alle Chiese del mondo, al fine accelerare il conseguimento della giustizia, della pace e della riconciliazione in Terra Santa. Noi chiediamo a Dio di benedire tutti i nostri figli, dando loro più potere al fine di contribuire efficacemente nella creazione e nello sviluppo della loro comunità, rendendola una comunità d’amore, fiducia, giustizia e pace.

Questo documento è la parola dei Palestinesi Cristiani per il mondo, riguardo quanto sta accadendo in Palestina. È stato scritto in questo momento, quando abbiamo deciso di vedere la Gloria della grazia diDio in questa terra e nelle sofferenze del suo popolo. Con questo spirito, il documento richiede alla comunità internazionale di sostenere il popolo Palestinese, che ha affrontato oppressione, spostamenti forzati, sofferenza e l’apartheid chiara per oltre sei decenni. La sofferenza continua, mentre la comunità internazionale guarda in silenzio lo Stato occupante, Israele. La nostra parola è un grido di speranza, con amore, la preghiera e la fede in Dio. Ci rivolgiamo prima di tutto a noi stessi e poi a tutte le Chiese ed i cristiani nel mondo, chiedendo loro di prendere posizione contro l’ingiustizia e l’apartheid, spingendoli a lavorare per una pace giusta nella nostra regione, chiedendo loro di rivedere teologie che giustificano i crimini perpetrati contro la nostra gente e l’espropriazione della terra.

In questo storico documento, noi Cristiani Palestinesi dichiariamo che l’occupazione militare della nostra terra è un peccato contro Dio e contro l’umanità, e che ogni teologia che legittima l’occupazione è ben lungi dagli insegnamenti cristiani, perché la vera teologia cristiana è una teologia di amore e di solidarietà con gli oppressi, un appello per la giustizia e l’uguaglianza tra i popoli.

Il presente documento non è apparso spontaneamente, e non è il risultato di una coincidenza. Non è uno studio teorico teologico o un documento politico, ma è piuttosto un documento di fede e di lavoro. La sua importanza deriva dalla sincera espressione delle preoccupazioni dei cittadini e la loro visione di questo momento storico che stiamo vivendo. Esso cerca di essere profetico per affrontare le cose come sono, senza equivoci e con audacia, in aggiunta si propone la fine dell’occupazione Israeliana della terra Palestinese e tutte le forme di discriminazione, come la soluzione che porterà ad una pace giusta e duratura con la creazione di uno Stato palestinese indipendente con Al-Quds come sua capitale. Il documento chiede anche che tutti i popoli, i leader politici e le persone con potere decisionale facciano pressioni su Israele e adottino misure legali per costringere il suo governo a porre fine all’oppressione e al disprezzo per il diritto internazionale. Il documento contiene inoltre una chiara posizione: la resistenza non violenta a questa ingiustizia è un diritto e un dovere per tutti i Palestinesi, compresi i Cristiani.

I promotori di questo documento hanno lavorato su di esso per più di un anno, nella preghiera e nella discussione, guidati dalla loro fede in Dio e dal loro amore per il loro popolo, accettando i consigli di molti amici: i Palestinesi, gli Arabi e quelli nel contesto della comunità internazionale più ampia. Siamo grati ai nostri amici per la loro solidarietà con noi.

Come Cristiani Palestinesi ci auguriamo che questo documento possa rappresentare il punto di svolta per concentrare gli sforzi di tutti i popoli amanti della pace nel mondo, in particolare le nostre sorelle ed i nostri fratelli Cristiani. Ci auguriamo inoltre che il documento venga accolto positivamente e riceva un forte sostegno, come è stato nel 1985 in Sud Africa per il documento Kairos che, a quel tempo, ha dimostrato di essere uno strumento nella lotta contro l’oppressione e l’occupazione.

Noi crediamo che la liberazione dall’occupazione sia nell’interesse di tutti i popoli della regione, perché il problema non è solo politico, in questo caso vengono distrutti i diritti di esseri umani.

Noi preghiamo Dio di ispirare tutti noi, in particolare i nostri leader e gli uomini politici, perché trovino la via della giustizia e dell’uguaglianza, e perché si rendano conto che essa è l’unica via che conduce alla vera e propria pace che stiamo cercando.

(Dalla prima parte del Documento)

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