ACCENDIAMO LA PACE – di Alex Zanotelli

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Siamo negli anni Venti.

Nuovi venti di pace soffiano nelle nostre città per chiedere di “spegnere la guerra e di accendere la pace”. E, purtroppo, forti venti di guerra infuriano su di noi.

Basti ricordare le recenti tensioni tra Iran e Stati Uniti, quello che accade nella martoriata terra irachena, la guerra che continua paurosamente in Siria, Israele che ha oltre cento bombe atomiche.

E come dimenticare la Libia, oramai problema internazionale, con il caos in cui versa e le torture in danno dei migranti?

O tutta l’area sub-sahariana, dal Burkina Faso al Ciad e al Niger? Sono le guerre di terrorismo con il pericolo enorme di un altro Stato islamico.

Troppe guerre. Troppe armi. Ne produciamo senza scrupoli.

Investiamo fiumi di denaro in produzione ed export di armamenti.

Consideriamo ad esempio il bilancio del Pentagono: per l’anno fiscale 2020 (negli Stati Uniti, il Fiscal Year inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre dell’anno successivo) prevede ben 738 miliardi di dollari “legati al cosiddetto ‘Base Budget’, cioè quello che potremmo definire il ‘normale’ bilancio della Difesa, mentre addirittura altri 164,6 sono quelli stanziati per le OCO (Overseas Contingency Operations).

Alcuni capitoli di spesa per la Difesa statunitense sono legati alla convinzione di Trump che bisogna armare lo spazio, perché non è più sufficiente armare la terra.

Le nuove guerre saranno combattute nell’etere dove Trump ha investito 38 miliardi di dollari.

Gli Usa investono sempre di più nelle nuove bombe atomiche B61-12, che sostituiranno le vecchie armi nucleari, anche in Europa e in Italia. Bombe atomiche ben più pericolose di quelle di Hiroshima.

Ritengo fondamentale quello che papa Francesco ha detto nel suo recente viaggio in Giappone: “Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche, come ho già detto due anni fa. Saremo giudicati per questo”.

Quand’è che i nostri vescovi italiani faranno proprie le parole di papa Francesco?

In Italia sono stoccate almeno 70 bombe atomiche (50 a Ghedi e 20 ad Aviano) a cui si aggiungeranno le 50 bombe atomiche che dalla Turchia verranno trasferite ad Aviano, mentre quest’anno arriveranno in Italia le nuove bombe atomiche B61-12 che rimpiazzeranno le vecchie.

Il governo ha anche dato il via libera all’arrivo dei nuovi missili atomici che verranno piazzati nel nostro paese. È importante che i nostri vescovi aiutino le comunità cristiane a capire il gravissimo pericolo atomico che ci sovrasta.

In tanti hanno riempito le strade lo scorso 25 gennaio per chiedere “Spegniamo la guerra. Accendiamo la pace”. 50 città, da Bolzano a Bologna, da Torino a Napoli, hanno deciso di ripartire insieme verso la pace e un altro mondo possibile.

Nel 2003 il New York Times diceva che esistevano al mondo due potenze. Gli Usa e il popolo della pace: cento milioni di cittadini che hanno marciato contro la guerra in Iraq. Oggi il popolo della pace è una voce flebile e molto disunita. Prendendo esempio dal movimento ecologico Fridays for Future che ha riempito le piazze, deve nascere, oggi, un movimento popolare a favore della pace.

Auspico, come missionario e come sacerdote, che anche le comunità cristiane e la Chiesa, sappiano dar forza alle parole di Francesco e possano unirsi a questo nuovo popolo della pace.

Per accendere la pace. Che la paura di un inverno nucleare possa cedere il passo a un futuro nonviolento e disarmato.

Diamoci da fare.

 

Alex Zanotelli
Direttore responsabile

 

 

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