Pubblicato il 13 dicembre 2013 da AbuSara
13 Dicembre 2013 / Fonte: Samidoun Palestinian Prisoners Solidarity Network
– Tre prigionieri in sciopero della fame trasferiti nell’ospedale di Ofer mentre la lotta dei detenuti amministrativi continua
Il 12 dicembre, i fratelli Mohammad e Islam Badr, assieme a Thaer Abdu, sono stati trasferiti nell’ospedale del carcere di Ofer, dove rimangono in sciopero della fame.
Avevano iniziato lo sciopero della fame il 16 novembre scorso, dopo essere stati condannati a delle detenzioni amministrative. I prigionieri palestinesi condannati a delle pene amministrative vengono incarcerati senza accusa né processo, a delle pene di un massimo di 6 mesi ma rinnovabili, sulla base di prove che rimangono segrete.
I tre erano stati arrestati in un’ondata di arresti nell’ottobre scorso.
Sia Mohammad che Islam Badr hanno perso oltre 12 chili dall’inizio dello sciopero. Ad Ofer, i tre prigionieri sono stati isolati dagli altri detenuti e tutti i loro oggetti personali sono stati rimossi dalla loro cella.
La stanza in cui sono rinchiusi è molto fredda ma gli sono state negate coperte e lenzuola in più. Quotidianamente, per cinque volte al giorno, le guardie della prigione fanno irruzione e perquisiscono la stanza comportandosi in modo aggressivo, sotto pretesto di fare delle ispezioni.
I tre prigionieri stanno chiedendo la fine della loro detenzione senza accusa né processo e stanno lottando per la richiesta della libertà, alimentandosi unicamente di acqua e sale.
Nel frattempo, tutti i prigionieri amministrativi nelle carceri israeliane stanno continuando con le proteste coordinate contro la loro detenzione e le ripetute restrizioni e deprivazioni a cui vengono sottoposti.
La Solidarity Foundation for Human Rights ha riportato che ai prigionieri amministrativi nel Negev sono state vietate le visite famigliari per due mesi. Inoltre è stato loro vietato ricevere giornali e libri, e per una settimana qualsiasi tipo di momento ricreativo all’esterno della loro sezione è stato sospeso. Nel carcere di Megiddo, sei prigionieri sono stati isolati per aver continuato le loro proteste.
Raafat Nassif ha riferito alla Solidarity Foundation che i detenuti amministrativi inizieranno a rifiutare i pasti i lunedì e i giovedì come parte della terza fase della loro protesta collettiva.
In precedenza, i prigionieri amministrativi avevano rifiutato i pasti per un giorno alla settimana. Nelle prossime settimane la protesta collettiva contro le detenzioni amministrative passerà alle fasi successive fino ad arrivare ad uno sciopero della fame ad oltranza.
– Rilasciato Medhat Tareq al-Issawi, fratello di Samer Issawi
Il 10 novembre è stato rilasciato Medhat Tareq al-Issawi, il fratello del prigioniero palestinese Samer Issawi, dopo 22 mesi di detenzione.
Medhat Issawi era stato incarcerato con l’accusa di essere membro del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina. Durante la sua vita ha trascorso oltre 20 anni nelle carceri israeliane, in diversi periodi, ed è un leader del FDLP.
Samer Issawi è conosciuto per aver svolto uno sciopero della fame di oltre 200 giorni dopo essere stato riarrestato a seguito del suo rilascio nell’ottobre del 2011 nell’ambito di uno scambio di prigionieri.
Issawi era stato liberato dalla sua sentenza di 30 anni nell’ambito dell’accordo di scambio di prigionieri dell’ottobre 2011, dopo aver scontato già quasi 10 anni della pena. Era stato riarrestato il 7 luglio 2012, in una zona all’interno dei confini municipali di Gerusalemme, e accusato di aver violato i termini del suo rilascio lasciando Gerusalemme.
Samer Issawi aveva dato fine al suo sciopero della fame quando le autorità israeliane avevano accettato di rilasciarlo dopo 18 mesi di detenzione, termine che scadrà il 22 dicembre 2013. Durante lo sciopero della fame, la pressione della solidarietà palestinese ed internazionale su Israele ha supportato la determinazione di Samer, con persone che in tutto il mondo hanno espresso la propria solidarietà con la sua lotta.
Fadi Issawi, il fratello di Medhat e Samer, è stato ucciso dai soldati israeliani, che gli hanno sparato nel 2004, una settimana dopo il suo sedicesimo compleanno.
Durante la detenzione di Issawi, sua sorella Shireen, che ha fatto da portavoce per il suo caso, è stata arrestata per 24 ore, mantenuta per 10 giorni agli arresti domiciliari, e la sua patente di guida le è stata sospesa per sei mesi.
La casa di Ra’fat Issawi, un altro fratello di Samer, Medhat e Shireen, è stata demolita dalle autorità israeliane nel gennaio del 2013.
Layla Issawi, la madre, ha fatto visita a Samer il 10 dicembre, dopo il rilascio di Medhat. In quell’occasione, ha spedito un messaggio indirizzato a Ahmad Sa’adat, il Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, detenuto nelle carceri israeliane:
“Al Segretario Generale del Fronte Popolare Amhad Sa’adat, arrivederci fratello, uno tra gli uomini più nobili, ti ho visto ieri durante mia ultima visita a mio figlio Samer, prima del suo rilascio; ti vedo sempre quando vengo per le visite, e ho pianto, perchè non ti vedrò più – e Dio solo sa quando ti rivedrò. Desidero ardentemente la tua libertà e quella di tutti i prigionieri. Congratulazioni per l’anniversario della fondazione del Fronte Popolare! Um Samer al-Issawi”
Fonte:
http://samidoun.ca/2013/12/medhat-issawi-released-as-family-and-world-await-brother-samers-release/
– Solidarietà a Sireen Khudiri!
Sireen Khudiri, 24 anni, è una maestra di scuola e attivista palestinese che nelle ultime settimane è stata presa di mira dalle forze di occupazione israeliane, che hanno pure fatto irruzione nella sua abitazione.
Arrestata da soldati dell’occupazione il 15 maggio 2013, Khudiri è rimasta in carcere per due mesi. In seguito è stata trasferita agli arresti domiciliari, ha ricevuto una multa e le è stato vietato di usare internet; le accuse rivolte a Khudiri sono che avrebbe creato una pagina facebook che potrebbe “minacciare la sicurezza dello stato di Israele”. Nel settembre del 2013, è stata dichiarata non colpevole, ma le è stato ordinato di non prendere parte a nessun attivismo politico per cinque anni.
Il giorno di maggio in cui è stata arrestata, mentre stava tornando a casa in macchina nel suo paese di Tubas, 20 soldati israeliani hanno fatto irruzione nella casa della sua famiglia, accompagnati da 25 carri armati e 100 soldati mobilitati nella via. Tutti i computer presenti nella casa sono stati sequestrati.
Dal suo rilascio in luglio, la repressione e la violenza nei confronti di Khudiri e della sua famiglia sono aumentate. Alle 3 di mattina dell’11 novembre, la casa della sua famiglia è stata perquisita e i soldati hanno consegnato un ordine di apparizione che chiedeva a Sireen di presentarsi al checkpoint di Tayasir, una stazione militare dell’occupazione; Sireen in quel momento non era a casa.
Da quel momento Sireen non ha più potuto tornare a casa, a causa della minaccia dell’esercito di occupazione.
Il 27 novembre, la casa del fratello di Sireen, Waleed Khudiri, è stata invasa da 60 soldati alle 2 di notte. Waleed in seguito è stato portato in altre abitazioni di altri palestinesi dove questi ultimi sono stati interrogati mentre Waleed era trattenuto. E’ stato interrogato al checkpoint di Hamra fino alle 7 del mattino.
Sireen ha paura che se tornerà a casa, verrà imprigionata come prigioniera politica per una lunga sentenza. Per favore agisci per supportare Sireen!
La campagna in supporto a Sireen ha un sito internet, con una chiamata alla solidarietà: http://freesireen.wordpress.com/
Fonte:
http://samidoun.ca/2013/12/take-action-end-the-harassment-of-palestinian-teacher-sireen-khudiri/
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