Alberi…

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dai report di Un Ponte per Betlemme

Alberi per la vita: At-Tuwani

Arrivare ad At-Tuwani in area C non e’ facile: non e’ presente sulla mappa, non ci sono indicazioni stradali ad indicarlo, ma soltanto un sasso sporco di vernice rossa all’angolo della strada principale.
Ma allora che senso ha andare proprio la’, nel deserto?
Ad At-Tuwani non ci sono siti archeologici od altro di apparentemente interessante.

Ad un primo sguardo At-Tuwani sembra solo uno dei tanti villaggi sotto ordine di demolizione della ZONA C dei territori occupati di Palestina: quell`area rurale di terra Palestinese che Israele ha dichiarato sotto il controllo diretto del suo esercito ed in cui vige la legge militare.

In ZONA C non si puo` fare nulla senza avere l`apporvazione dell`esercito. Approvazione che raramente arriva visto che questi villaggi devono scomparire. Questa terra deve essere annessa a Isralele.
Ma At-Tuwani non e` un villaggio qualunque. At-Tuwani e’ stato il primo villaggio in questa zona che ha scelto la lotta non violenta come forma di resistenza all`occupazione. Grazie a questo At-Tuwani continua ad esistere e, con l`aiuto di volontari internazionali e israeliani, ha ottenuto numerose conquiste. Non solo, grazie al suo esempio sempre piu` villaggi stanno aderendo alla nonviolenza.

Al nostro arrivo ci accoglie un volontario di Operazione Colomba assieme al figlio diciassettene di Hafez, il capo villaggio e fondatore del comitato di resistenza nonviolenta.
I ragazzi ci conducono in cima alla collina per mostrarci la loro terra presidiata da insediamenti di coloni ebraici ultra ortodossi
e la strada che i ragazzini devono percorrere ogni mattina per andare a scuola, accompagnati dai volontari per garantire la loro sicurezza in caso di attacchi dei coloni.

Tra la collina e l’insediamento dei coloni ci fanno notare che sono state piantate da poco delle giovani piante di ulivo. Ne vogliono piantare almeno trecento per mantenere la loro terra perche`. ci spiegano, se la terra e` coltivata i militari non possono confiscarla facilmente per darla ai coloni.

Ci fanno un regalo grande: ci invitano a piantare alcuni ulivi con loro.
Cosi, con una semplice cerimonia, piantiamo anche noi alberi per la vita…

Per approfondire: http://www.operazionecolomba.it/palestina-
israele.html

Alberi per cancellare la memoria

Che bello. Nel deserto del Negev quanti piccoli eucalipti. Gli israeliani stanno rinverdendo il deserto. E poi…. che bello sono scomparsi i villaggi di baracche e sporcizia. Ora diventerà tutto verde.
Ops dimenticavamo un dettaglio. Quelle baracche erano, dalla notte dei tempi, le case dei beduini.
E vabbè è anche vero che se vogliamo rinverdire il deserto qualcuno dovrà pur rinunciare a qualcosa. In fin dei conti le case dei beduini sono solo delle baracche e la loro terra e la terra dei loro padri è solo deserto.
Siamo sicuri che, un giorno, quando avranno trovato una sistemazione più civile, ringrazieranno. E, se non lo faranno… si sa, ringraziare qualcuno non è mai facile.

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