Parte del referto medico che certifica il decesso di Vittorio Arrigoni
Ci sarebbe un cittadino giordano dietro al sequestro e all’uccisione dell’attivista e blogger italiano Vittorio Arrigoni. Lo confermano a Falafel Cafè fonti bene informate di Gaza City. La sicurezza di Hamas sta cercando ovunque, nella Striscia, l’uomo, la cui identità ed età restano nascoste dalla polizia che si sta occupando di fare piena luce sulla vicenda.
Il premier di Hamas, Ismail Haniyeh, avrebbe chiesto ai suoi apparati la massima attenzione per chiudere il caso in fretta e con l’arresto anche del terzo uomo. Il giordano – sempre secondo fonti bene informate – si sarebbe trasferito a Gaza negli ultimi anni.
Nella Striscia avrebbe aderito a uno dei tanti gruppi salafiti palestinesi. Ora di lui s’è persa ogni traccia. Ma da Gerusalemme fanno sapere che l’uomo potrebbe essere coinvolto in almeno un altro paio di rapimenti conclusi con la morte della persona sequestrata, in entrambi i casi un occidentale.
In cella restano due dei tre organizzatori del sequestro e della morte di Arrigoni. Sono entrambi ragazzi minorenni, di 16 e 17 anni, e sono stati arrestati poche ore dopo il sequestro. Uno dei due – secondo la ricostruzione della polizia – avrebbe materialmente strangolato l’attivista italiano con un filo di ferro, in una casa abbandonata a nord di Gaza City.
© Leonard Berberi
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