Il ministro della Difesa israeliano propone al governo di ritirarsi da decine di colonie per dare una scossa al processo di pace. Il no dell’AP.
Dalla redazione
Roma, 24 settembre 2012, Nena News – Ehud Barak propone il ritiro israeliano dalla Cisgiordania. Sono apparse oggi sulla stampa israeliana le dichiarazioni del ministro della Difesa, Ehud Barak. Da tutti considerato un falco, campione di sionismo, rivolgendosi al governo guidato da Benjamin Netanyahu, Barak ha proposto il ritiro unilaterale dalla Cisgiordania.
Un ritiro parziale, ma volto – secondo quanto dichiarato dal ministro – a dare una scossa al processo di pace con il popolo palestinese, da oltre quattro anni in stallo. Ma la proposta di Barak non appare affatto implementabile: la coalizione che sostiene l’attuale governo, soprattutto in vista delle elezioni, non immagina neppure una simile concessione all’Autorità Palestinese, che priverebbe l’attuale maggioranza del sostegno del movimento dei coloni.
Nell’idea di Barak, infatti, il ritiro dalla Cisgiordania prevedrebbe l’espulsione e il conseguente trasferimento forzato di migliaia di coloni israeliani da decine di insediamenti. “Esclusi i principali blocchi residenziali”, come ha specificato Barak: ovvero dal suo piano resterebbero esclusi blocchi di colonie come Ariel, Ma’ale Adummim, Gilo, che sono attualmente casa per almeno l’80% dei coloni in Cisgiordania.
I coloni “sfrattati” dagli insediamenti da svuotare riceverebbero incentivi per lasciare le proprie case o potrebbero restarci per cinque anni, ma finendo sotto il controllo civile palestinese. Un piano inatteso quello proposto: “È meglio raggiungere un accordo con i palestinesi, ma se questo non accade allora dobbiamo compiere passi pratici per iniziare la separazione”. Il ministro non ha però messo in discussione alcuna la presenza militare nella Valle del Giordano.
E se dall’ufficio del premier Netanyahu non sono ancora giunti commenti, l’Autorità Palestinese ha subito rigettato la proposta di Barak. Sabri Sedam, consigliere del presidente Abbas ha detto che il controllo israeliano dei “blocchi” di colonie e l’occupazione di Gerusalemme Est resterebbe in piedi, rendendo impossibile la creazione di uno Stato palestinese indipendente e contiguo. Nena News
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