A Bil’in, come a Gaza, per non arrendersi all’orrore istantaneo o lentamente corrosivo di un’occupazione che deve e può avere una fine.
Con fermezza e incredibile fiducia nella pratica nonviolenta, attivisti palestinesi, israeliani e internazionali si sono incontrati per la terza volta a Bil’in, villaggio palestinese che da tre anni e mezzo si oppone pacificamente alla costruzione del muro dell’apartheid e all’esproprio di terre. Non altrettanto pacificamente l’esercito di occupazione israeliano si è rivolto ai partecipanti, ferendo anche in quest’occasione chiunque capitasse a tiro, tra cui un magistrato italiano.
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