Gaza City, 15 ottobre 2009, ore 13
Mentre dalla redazione si annunciava pronto questo numero 87 di Bocchescucite, la notizia tanto sperata ha fatto saltare i piani: Israele ha concesso ad una delegazione di Time for Responsabilities di rompere per poche ore l’assedio della prigione di Gaza con una presenza significativa di giornalisti e pacifisti italiani. Solo le immagini impresse nelle nostre macchine fotografiche, che presto vi proporremo, potranno farvi immaginare un orizzonte di totale DISTRUZIONE, cumuli di MACERIE e FERITE aperte che gridano a Dio come il biblico disperato urlare del popolo schiavo in Egitto, in attesa di giustizia.
Solo i volti dei bambini che continuano a studiare nelle aule bombardate della scuola di Jabalia, “per il 60% seriamente malati psicologicamente”, vi convinceranno di quanto criminale sia stato il piano di strangolamento attuato per anni e anche stamattina 15 ottobre 2009 orrendamente spalancato di fronte ai nostri sguardi.
Solo le immagini delle moschee rase al suolo insieme ad interi quartieri, vi dara’ la consistenza delle macerie concrete e di tutte le altre -psicologiche, morali e spirituali- accumulate nei corpi, nelle menti e nei cuori di milioni di persone. Solo la testimonianza di un gran numero di feriti, bambini, giovani, adulti e vecchi, potra’ rafforzare il nostro comune impegno di controinformazione per scucire le bocche e gridare piu’ forte. Proprio come mi ha chiesto stamattina un medico sfinito e sfiduciato i cui occhi mi penetravano cosi’ profondamente che li ho sentiti interrogare non solo me anche voi tutti lettori di BoccheScucite: “Vi supplichiamo, fate il possibile per aiutarci, chiedendo la cosa che piu’ ci preme: aprire i confini di Gaza perche’ almeno i nostri malati possano farsi curare in un ospedale.”
Nandino Capovilla
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