«CARA ROSARIA, NON SEI SOLA: TI ABBRACCIO A NOME DI TUTTI GLI ITALIANI ONESTI»

620

tratto da: FAMIGLIA CRISTIANA.it

19/02/2020

Don Luigi Ciotti scrive alla vedova Schifani dopo l’arresto per mafia di suo fratello, Giuseppe Costa.

Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.

 

Qui a lato: don Luigi Ciotti, 74 anni. In alto: Giuseppe Costa, 53 anni, fratello di Rosaria Costa vedova Schifani, 50, al momento dell’arresto. In copertina e sotto: Maria Rosaria Costa, il giorno dei funerali del marito, ito Schifani, uno dei tre poliziotti morti nella strage di Capaci col magistrato Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, il 23 maggio 1992. ​

Cara Maria Rosaria,

con tutta Libera ti sono vicino in questo momento che immagino di profondo smarrimento e angoscia. Ma mi permetto di aggiungere a me e Libera tutti gli italiani onesti che non solo sognano ma fanno qualcosa per liberare il nostro Paese dalle mafie, comportandosi da veri cittadini, quelli a cui si rivolge la Costituzione, custodi e promotori del bene comune.

E che hanno visto in te – attraverso quelle immagini nella chiesa di San Domenico, a Palermo, immagini che sono entrate nel nostro patrimonio culturale con la forza dei simboli – una donna capace di trasformare il suo immenso dolore in un orizzonte d’impegno e di speranza. Ancora risuonano nelle coscienze, quelle parole rivolte agli uomini della mafia. Risuona la tua disponibilità al perdono in cambio di un reale pentimento, un «mettersi in ginocchio» e avere il coraggio di cambiare. E poi, subito, quell’attimo di sconforto – «ma loro non cambiano!» – che nella mia memoria si lega a quello di Nino Caponnetto dopo Capaci e via d’Amelio: «È finito tutto!». Attimi di smarrimento che sono stati, in entrambi i casi, preludio di una tenace resistenza, di un impegno per la verità e la giustizia cioè per la vita.

Hai seminato tanto, Rosaria, seminato speranza e trasmesso coraggio. E insieme al frutto più bello – il tuo, il vostro Emanuele, oggi capitano della Guardia di Finanza – ne hai generati tanti altri, di frutti spirituali, non solo tra i famigliari di altre vittime di mafia ma anche tra donne che da famiglie mafiose si vogliono riscattare, assicurando per se stesse e i propri figli un futuro di libertà e dignità, una vita non più ostaggio della violenza e della morte.

A conferma di quanto fossero lucide quelle altre parole che in un’altra occasione hai rivolto ai boss: «avete commesso l’errore più grande perché tappando cinque bocche ne avete aperte 50 milioni».

Continuiamo a camminare insieme, Rosaria, perché la forza del “noi”, dell’essere comunità, sconfiggerà le mafie, la corruzione, le ingiustizie. Realizzando il sogno di Vito e di chi, per quel “noi”, ha dato la vita.

 + don Luigi Ciotti

https://www.famigliacristiana.it/articolo/cara-rosaria-non-sei-sola-ti-abbraccio-a-nome-di-tutti-gli-italiani-onesti.aspx

Quest'opera viene distribuita con Licenza Creative Commons. Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.