Cari ebrei americani, se avete a cuore Israele… di Gideon Levy

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Oggi i vostri rappresentanti daranno inizio alla grande convenzione annuale, l’Assemblea generale. A New Orleans, tra il Marriott e lo Sheraton, sarete sommersi da conferenze su conferenze, tavole rotonde e gruppi di lavoro. In alcuni casi si parlerà di voi, in altri di noi israeliani. Ancora una volta sentirete ripetere vecchi cliché – e  anche Joe Biden, Benjamin Netanyahu e Tzipi Livni. Ma quest’anno l’assemblea si terrà all’indomani delle elezioni di medio termine – molti di voi si rallegrano certamente della sconfitta del presidente – e alla vigilia di decisioni fatali. Trovo scritto che il vostro menu comporta una colazione israeliana, nonché varie discussioni sulla delegittimazione globale di Israele. Certamente vi diranno che la colpa è dell’antisemitismo. Non credetegli. L’antisemitismo c’è, ma non è così diffuso come vogliono farvi credere. Né esiste una “delegittimazione di Israele.” Vi è solo delegittimazione della politica di violenza e di occupazione di Israele. Lo stesso mondo “antisemita” è stato capace di approvare Israele quando questo ha imboccato la strada giusta: per esempio all’epoca di Oslo. Semplicemente il mondo non ne può più dell’occupazione oggi in corso e della politica di violenze. Responsabile (e colpevole) di queste è Israele, non il mondo. Il mondo è duro con Israele, ma gli concede speciali diritti di cui non gode nessun altro paese.

Se avete caro Israele – e ciò è vero per la maggior parte di voi – siate abbastanza onesti da criticarlo come merita. Pensate ai vostri amici. Che cosa apprezzerebbero di più:  il vostro sostegno cieco, automatico, oppure la critica che deriva dall’amore quando è giustificata?

Il vostro amato Israele è schiavo. Schiavo dell’occupazione e dell’aggressione, e qualcuno deve distoglierlo da questa dipendenza. Come qualsiasi altro tossicomane, è incapace di liberarsene da solo. Perciò tocca a voi.

Alcuni di voi sanno la verità. Volete un Israele forte, ma sapete che gli insediamenti lo indeboliscono. Sognate un Israele più grande, ma sapete che un Israele siffatto non sarebbe giusto. Volete essere orgogliosi di Israele, e sapete che negli ultimi anni ciò è diventato quasi impossibile. Pensate all’operazione Piombo fuso a Gaza. Perfino le vostre televisioni americane hanno trasmesso immagini atroci provenienti da Gaza. Come vi siete sentiti allora? Come lo  avete spiegato ai vostri amici? Autodifesa? Non ci credevano. Hamas? Non sarebbe bastato a giustificare la morte e la distruzione in proporzioni tanto spaventose.

Vivete in un paese bianco e nero. Ma Israele non è né bianco né nero. Non è cosí terribile come talvolta è descritto all’estero, ma non è nel giusto come ve lo presenteranno. Soprattutto, è un paese il cui comportamento arrogante suscita indignazione.

E voi ne pagate il prezzo. Niente negli ultimi tempi ha accresciuto l’odio verso Israele e verso gli ebrei più di Piombo fuso. Uno dei vostri generali ha già pronunciato parole durissime circa il prezzo che l’America sta pagando per la pupilla dei vostri occhi.

Voi, cari fratelli e sorelle, avete un enorme potere politico. Talvolta penso che sia troppo grande: un giorno vi esploderà in faccia. Ma questo potere potrebbe essere usato per qualcosa di meglio che una spregevole caccia alle streghe tutte le volte che un deputato osa criticare Israele. Avete il potere di indurre il vostro governo a modificare il comportamento di Israele. Un governo che lo facesse non sarebbe un governo ostile a Israele.

Avete l’occasione di influenzare il presidente umiliato, per il quale la maggior parte di voi ha votato controvoglia, a fare pressione su Israele perché cambi rotta. Ciò è importante per voi, e lo è anche per noi. Il presidente ha già perso due anni nella regione che più mette a rischio il futuro del mondo. Come patrioti americani e come ebrei, persino come sionisti, dovete adesso incoraggiarlo ad affrontare questo compito. La città brucia, ebrei. La democrazia israeliana è a pezzi; presto non sarà più possibile parlare della “sola democrazia del Medio Oriente”, come vi piace tanto dire. L’occupazione è sempre più radicata e schiacciante; è ormai quasi impossibile parlare della soluzione dei due Stati. Perciò, quando farete la vostra colazione israeliana, per una volta, tanto per cambiare, dimostrate un reale interesse per Israele: criticatelo come si merita.

Tradotto da Marilla Boffito

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