Cari fratelli ebrei, che ne è della nostra fede? Un’appassionata lettera di ebrei italiani ad altri ebrei italiani

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La visita del ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman in Italia mette in evidenza il servilismo delle Comunità ebraiche che lo hanno ricevuto con tutti gli onori – indifferenti, nel migliore dei casi, alla politica di questo stesso ministro che nega giustizia, libertà e diritti civili alla popolazione palestinese.

Avigdor Lieberman è l’ideatore della legge che vuole imporre ai cittadini israeliani anche non ebrei, cioè ai palestinesi di Israele, il 20% circa della popolazione, un giuramento di fedeltà allo Stato ebraico, pena l’espulsione dalle loro case e dalla loro terra. E’ anche sua la proposta di privare della cittadinanza israeliana i cittadini palestinesi, e di annettere le colonie più grosse e importanti.

Il governo di cui Lieberman è esponente di spicco sta espropriando, in disprezzo di ogni trattativa e diritto internazionale, case e terre ai legittimi proprietari palestinesi, e vieta persino la convivenza dei coniugi palestinesi non residenti, secondo la definizione israeliana, sia entro i confini riconosciuti dello Stato di Israele, che nei territori militarmente occupati nel 1967. Ora il partito di Lieberman sostiene proposte di legge che mirano a punire l’opposizione interna israeliana che coopera con la protesta palestinese ed internazionale non violenta.

Noi della Rete Ebrei Contro l’Occupazione vorremmo chiedere alle Comunità ebraiche come conciliano l’impegno laico ed antirazzista quando si tratta di discriminazioni contro gli ebrei ed il tacere riguardo alle misure razziste e discriminatorie attuate dal governo di cui fa parte il ministro che hanno ricevuto con tutti gli onori. Ci piacerebbe sapere come reagirebbero se il governo italiano ventilasse di chiedere, ai non cattolici attualmente cittadini e agli aspiranti tali, un giuramento di fedeltà a uno stato ‘cattolico e democratico’.

Ci piacerebbe altresì sapere che ne è stato della tradizione ebraica italiana. Non abbiamo avuto il piacere di sentire un solo rabbino, uno, protestare. Che ne è stato di ‘Non rubare’, ‘Non desiderare il campo del tuo vicino’, ‘Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te’? Sepolti tutti nell’idolatria dello stato ebraico e di chi lo governa?

La Rete-ECO all’Unione delle comunità ebraiche italiane,
16 marzo 2011

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