Centinaia di ebrei e musulmani marciano contro Netanyahu e Trump a New York

NEW YORK – La notte dopo il primo storico incontro tra il presidente Donald Trump e il primo ministro Benjamin Netanyahu, in centinaia hanno marciato attraverso il centro di Manhattan per protestare. Portavano cartelli contro Israele e contro Trump cantando canzoni in yiddish. Le poche centinaia di manifestanti erano di tutte le età: Sara Flounders, che ha rifiutato di dare la sua età,  ha dichiarato “Siamo qui in piena solidarietà con i palestinesi,  con i musulmani negli Stati Uniti  e  con i  rifugiati. Il nazionalismo bianco, la  supremazia bianca e il sionismo sono storicamente uniti.

 “A differenza di molte altre proteste contro Trump e contro Netanyahu organizzate dall’organizzazione ebraica IfNotNow, questa era  organizzata  dal movimento  Antifa (Antifa è l’abbreviazione di Anti -Fascista). Molti degli attivisti Antifa preferiscono l’anonimato e  tengono i  mezzi di comunicazione a distanza, ma Michael Alexander, uno scrittore di New York che ha organizzato la protesta di mercoledì sera,  ha accettato di condividere il suo punto di vista con Haaretz. Alexander ha detto che ci sono circa 2.000 membri  nella  rete anti-fascista. Comunicano tra di loro per lo più utilizzando applicazioni cifrate e  criptate per  evitare di essere individuati dai neo-nazisti. 

  “Noi abbiamo la nostra visione sul fascismo  come ebrei e musulmani. Ci siamo costituiti dopo le elezione di Donald Trump” Alexander spiega che la protesta contro l’incontro Trump-Netanyahu è di fondamentale importanza per la creazione di unità tra le minoranze, un processo che ha già avuto luogo nelle ultime settimane  dove ebrei e musulmani  si sono uniti per protestare contro il divieto musulmano. “Ci opponiamo al nazionalismo qualunque sia la  forma  che assume: nazionalismo bianco, nazionalismo cristiano qui negli Stati Uniti, nazionalismo ebraico in Israele. Il fatto che Bibi abbia ritenuto opportuno annunciare che si stanno costruendo 500 nuove unità abitative in Cisgiordania, ci ha spinto all’azione contro la comune oppressione”. 

  Inoltre Alexander vede l’unità tra musulmani ed ebrei in opposizione a Trump e a Netanyahu come una parte fondamentale della resistenza  contro l’organizzazione: “Alt-Right,” negli Stati Uniti “Stiamo cercando di rafforzare i legami tra le  minoranze, in modo da poter conquistare la maggioranza nella politica di liberazione. Bibi e Donald Trump hanno molto in comune e  noi abbiamo molto in comune con la resistenza in Israele e in  Palestina. Il  fronte nazionalista e fascista che si sta formando minaccia il tessuto della democrazia”. 
Anche se gli attivisti Antifa sono stati chiamati “anarchici” nei media, Alexander spiega che i membri  hanno diverse ideologie. “Abbiamo anarchici, socialisti, comunisti,  persone che non hanno mai partecipato a una manifestazione di protesta nella loro vita e non si  identificano con ideologie particolari. A differenza dei gruppi più underground che operano in segreto, noi accogliamo nuove persone che diventano così politicizzate”. Egli contesta anche l’attenzione per i disagi causati dalla protesta Antifa. “I livelli record di violenza contro ebrei, musulmani e immigrati determinati da Alt-Right  e dall’amministrazione oscurano ogni violenza individuale. Credo che noi rappresentiamo la protesta di massa. Vediamo la soluzione nel creare  forme collettive di resistenza”. Alexander sostiene le proteste contro i discorsi e contro le  apparizioni pubbliche  dei leader del cosiddetto movimento “Alt-Right, “. “La libertà di parola è una cosa,  l’odio è altro. Sono tali  discorsi  che incitano  alla violenza contro le persone. Contro l’ondata di crimini d’odio e contro organizzazioni come Alt destra  dobbiamo  esercitando i nostri diritti o li  perderemo”.

Taly Krupkin