venerdì 2 ottobre 2015

Sintesi personale
Israele intende legalizzare cinque avamposti che si estendono per sei chilometri quadrati e comprendono centinaia di strutture illegali.
Lo stato ha presentato tale comunicazione all’Alta Corte di giustizia in risposta alla petizione presentata dal gruppo per i diritti umani Yesh Din e dai proprietari dei terreni in questione. La petizione chiede l’immediata evacuazione dell’avamposto Adei Ad perché costruito senza permessi di costruzione su terreni privati e perché i residenti sono stati coinvolti in atti di violenza e minacciano la sicurezza locale.
Lo Stato ha annunciato la sua intenzione di autorizzare tutti gli avamposti. A tal fine è in corso la verifica dei confini delle terre statali nella zona denominata ““Blue line team,” come fase preliminare di riconoscimento degli avamposti, evacuando gli edifici che si trovano su un terreno privato. Sedici edifici in Adei Ad sono su un terreno privato.
Le autorità di pianificazione hanno ricevuto dal Consiglio Regionale Binyamin Mateh un progetto preliminare per la pianificazione. Le strutture risalgono al 1990.
Ci sono quattro avamposti grandi, ciascuno con decine di famiglie: Adei Ad, Kida, Esh Kodesh e Ahiya. Ci sono inoltre una serie di avamposti più piccoli, tra cui l’Yishuv Hada’at, Geulat Sion e Gal Yosef.
I dati indicano che la costruzione in Adei Ad iniziata alla fine del 1990 ha determinato 150 casi di abusivismo edilizio. Di queste 93 sono strutture residenziali, nove strutture agricole, 27 finalizzate allo sviluppo del territorio e14 per altri fini. Nonostante l’evidenza in soli cinque casi si è agito per fermare ulteriore costruzioni. Dopo che l’avamposto è stato evacuato nel 1999, l’Amministrazione Civile in tre occasioni ha sequestrato strutture portatili e macchine per le costruzioni e demolito due volte le strutture.
Lo Stato ha affermato che 36 casi sono stati indagati nel 2014 nella zona di Shilo e nell’ avamposto di Habladim per atti politici illegali, attacchi a palestinesi e danni materiali causati. Per questo ci sono stati 11 rinvii a giudizio nei confronti di 19 persone. Nel 2015 16 casi sono stati indagati, ma solo due hanno portato a rinvii a giudizio. Tre degli accusati sono del blocco di Adei, gli altri sono dal blocco di Shilo, Beit El e Samaria.
La World Zionist Organization’s Settlement Division ha affermato che ne possiede i diritti e ne concedono l’uso per i lavori agricoli; la risposta dello Stato indica che la divisione ha solo un contratto di terra di leasing della durata di un anno, a partire dall’aprile 2000. Nonostante questo, la divisione ha continuato a lavorare la terra come se fosse propria.
«Solo un paese che disprezza lo Stato di diritto autorizza un avamposto che lo Stato stesso ammette che si trova nel cuore di una regione violenta e criminale“, dice l’avvocato Shlomi Zacharia dal team legale di Yesh Din. “Questo Paese sceglie di ignorare la legge, assiste alla sua violazione criminale e se ne vanta, invece di far rispettare la legge. Questi comportamenti illegali e immorali attestano la profondità in cui lo Stato di diritto è disceso“.
D’altra parte, il capo del Consiglio regionale Binyamin Mateh ha detto che ha accolto con favore la decisione di autorizzare gli avamposti. “Lo Stato ha dichiarato in passato che tutto ciò che può essere autorizzato, lo sarà e questo è ciò che ci aspettiamo“
Chaim Levinson Israel Intends to Authorize West Bank Outpost Bloc Containing Hundreds of Illegal Buildings
Chaim Levinson
Israele: i soldi dell’ organizzazione Sionista Mondiale utilizzati segretamente per gli insediamenti
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