di Ugo Tramballi
L’ultimo esempio della mediocrità del dibattito italiano sulla politica estera è stato il voto sul riconoscimento dello Stato palestinese, l’altra settimana in parlamento. C’è chi ha votato pensando che il giorno successivo i palestinesi avrebbero avuto uno Stato e chi temendo che in questo modo l’Italia avrebbe rotto le relazioni con Israele, minacciandone l’esistenza.
Senza troppi clamori né alcuna conseguenza politica, diversi parlamenti nazionali e quello europeo di Strasburgo, avevano già votato. Israele è sempre lì e la Palestina no perché tutti, anche i sostenitori di uno Stato palestinese, sanno che solo il negoziato potrà garantirlo. I deputati italiani dovevano solo esercitarsi in retorica, compiere un gesto di simpatia e sostegno per i palestinesi “buoni” di Ramallah che hanno scelto di negoziare con Israele, diversamente dai “cattivi” – Hamas – che sacrificano il popolo di Gaza per la loro stupida tauromachia islamista.
La stampa non è stata a guardare. Sul Corriere della Sera – non un giornale qualsiasi – Pier Luigi Battista aveva già disinformato i suoi lettori, ricordando che un voto a favore dello Stato palestinese sarebbe stato un voto a favore dei terroristi. Il messaggio era: se esistono palestinesi che non siano terroristi, prima o poi lo diventeranno, è solo questione di tempo.
Che vergogna. Un parlamento che spaccia aria fritta per una cosa seria. Peggio: usa il dramma di due popoli per produrre la loro aria fritta.
In questi giorni sono stato a parlare di politica estera agli studenti di Scienze politiche alla Statale di Milano e a quelli di Sociologia a Trento. Due/trecento ragazzi per incontro, informati e quasi tutti desiderosi di affrontare una carriera diplomatica al servizio del Paese. Deputati, tribuni, ministro, questi giovani non meriterebbero un po’ di serietà?
Da Slow news
Quest'opera viene distribuita con Licenza Creative Commons. Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.