Come ben sapete il richiamo a ricordare l’Olocausto, o più propriamente l’Olocausto Nazista, è molto forte in Italia e nel resto del mondo. Ma fermandoci all’Italia fare memoria dello sterminio degli Ebrei, o più propriamente lo sterminio degli Ebrei Europei, è cosa presa molto sul serio. E credo personalmente con pieno diritto.
Allora è giusto per fare corretta memoria informarsi. Informarsi in maniera corretta, come recita un sito italiano che della correttezza pare fare la propria bandiera. Fra i libri che ne parlano, il più ponderoso e da molti considerato il più completo e accurato è stato scritto da Raul Hilberg: La distruzione degli ebrei d’Europa (Einaudi, 1999).
Hannah Arendt lo cita fra l’altro come il primo studio che ha permesso di capire l’intricata rete di comando nazista, nel suo ‘Eichmann in Jerusalem: A report on the Banality of Evil’. All’epoca, nei primi anni ’60, non vi erano molti studi sul tema come ricorda Finkelstein nel suo ‘L’industria dell’Olocausto’. Finkelstein anche riporta che il professore di Hilberg lo scoraggiò dal proseguire i suoi studi, sostenendo che non avrebbe incontrato il favore di molti. Fatto sta che Hilberg vi ha lavorato quasi fino alla propria morte.
Una volta una donna russa mi disse che non c’è peggior cosa che suscitare aspettative per poi rifiutarsi di soddisfarle. Ebbene oggi ne sono colpevole nei vostri confronti. Se, attirati dalla lettura, cercaste di acquistarlo restereste appunto delusi: l’edizione italiana del libro è fuori catalogo da anni. E non credo che questo sia dovuto all’antisemitismo. Altrimenti avremmo già sentito i lamenti…
(fd)
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