Chomsky e la soluzione a due Stati

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adminSito  lunedì 22 ottobre 2012 12:17
 L’intellettuale ebreo statunitense Noam Chomsky

Da Gaza, l’intellettuale ebreo torna a promuovere l’alternativa a due Stati come soluzione realistica al conflitto. Oggi bombe sulla Striscia: due morti.

dalla redazione

Roma, 22 ottobre 2012, Nena News – Questa mattina, secondo fonti ufficiali, l’aviazione israeliana ha bombardato il Nord della Striscia di Gaza uccidendo due palestinesi.

Secondo l’esercito di Tel Aviv, le vittime sono militanti di Hamas che avrebbero lanciato mortai contro le truppe israeliane. Come reazione, l’aviazione avrebbe colpito un campo di addestramento di Hamas. Nel primo attacco, a Jabalia, sono rimaste ferite quattro persone. Fatale l’aggressione per il 26enne Abdul-Rahman Darwish Abu Jalalah, morto in ospedale.

Poco più tardi i caccia israeliani hanno centrato la città di Beit Hanoun, uccidendo il 26enne Yasser Juma Tarabin. In entrambi i casi Hamas li ha definiti propri combattenti.

L’attacco attiva a poche ore dal tentativo della Estelle-Ship to Gaza di raggiungere la Striscia per consegnare alla popolazione palestinese aiuti umanitari. Tentativo fallito: sabato mattina la Marina israeliana ha abbordato la nave finlandese in acque internazionali e l’ha condotta nel porto di Ashdod.

arriva anche a pochi giorni dalla visita nella Striscia di Noam Chomsky, linguista e filosofo ebreo-americano, da anni portavoce della lotta per la liberazione della Palestina contro l’occupazione israeliana. Chomsky è entrato dalla frontiera di Rafah giovedì e sta partecipando ad una serie di conferenze all’Università Islamica di Gaza con una delegazione di dieci intellettuali.

Sabato, durante uno degli incontri di questi giorni, l’intellettuale statunitense ha ritirato fuori dal cilindro la soluzione a due Stati, da molti esperti e osservatori considerata un’opzione impossibile da realizzare per porre fine al conflitto israelo-palestinese. Ma secondo Chomsky, sarebbe l’alternativa migliore per fermare l’espansione delle colonie israeliane in Cisgiordania e la più realistica perché sostenuta dalla comunità internazionale.

Durante uno dei meeting, Chomsky ha ribadito il suo strenuo sostegno alla soluzione a due Stati, l’unica davvero realizzabile nonostante i “fatti sul terreno” creati da Israele: “Mi si chiede di cambiare opinione su qualcosa che sostengo da sempre”, ha detto Chomsky.

Una tesi che Chomsky sostiene da anni. In un articolo del 20 maggio 2004 pubblicato da L’Internazionale, Chomsky scrive: “Il conflitto tra israeliani e palestinesi continua a essere uno dei fattori principali del caos e delle sofferenze del Medio Oriente. Ma la possibilità di uscire dall’impasse è alla nostra portata. Sul breve periodo, l’unica soluzione decente e realistica del conflitto segue le linee del consenso internazionale raggiunto da tempo: è la soluzione dei due Stati divisi da un confine (la Linea verde), con reciproci ritocchi e aggiustamenti minori”.

Parlando dell’accordo di Ginevra, Chomsky prosegue: “L’accordo pianifica nel dettaglio uno scambio di territori uno a uno (e non solo) e avrebbe buone probabilità di essere attuato. Se Washington lo appoggiasse per realpolitik, Israele dovrebbe accettare quel che la grande potenza detta. [.] Oggi dopo guerre, occupazioni militari, spoliazione di terre e risorse e un ciclo di violenze, di odio reciproco e di sfiducia sempre più gravi, per fare progressi ci vuole la disponibilità di tutte le parti al compromesso. Qual è un compromesso equo? È quello percepito da entrambe le parti come il migliore possibile e che sia in grado di spianare la strada a qualche passo avanti concreto”. Nena News

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=38453&typeb=0&Chomsky-e-la-soluzione-a-due-Stati

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