Cinque ragioni per cui Trump sbaglia a chiudere le frontiere

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Donald Trump nello Studio ovale con i suoi collaboratori, dopo la firma dell’ordine esecutivo contro i migranti, Washington, il 28 gennaio 2017. (Jonathan Ernst, Reuters/Contrasto)

30 GEN 2017 09.50

Bernard Guetta

L’obiettivo sarebbe quello di combattere il terrorismo. È un obiettivo condivisibile, ma Trump sta seguendo la strada giusta? La risposta è no, per cinque motivi. Il primo è che i profughi dei paesi musulmani a cui è ormai vietato l’accesso sul territorio americano non entravano clandestinamente negli Stati Uniti. Presentavano richieste di visto e dovevano sottoporsi a interviste in cui venivano esaminate approfonditamente la loro situazione e le loro motivazioni. Chiudere la porta a questi sventurati, anche a quelli che avevano già superato il test con successo, non rafforzerà per niente la sicurezza degli americani. È solo una decisione ingiusta e crudele.

Il secondo motivo per cui Trump sta sbagliando è che, se davvero sospetta che tutti i migranti dei paesi musulmani possono avere legami con il terrorismo, non avrebbe dovuto limitare il suo decreto a sette paesi e dimenticare, tra gli altri, l’Arabia Saudita da cui provenivano gli assassini dell’11 settembre. È illogico e aberrante.

Cecità e stupidità
Il terzo motivo per cui Trump non sta difendendo la sicurezza del suo paese è che le famiglie che fuggono da questi paesi in guerra sono vittime del terrorismo, persone appartenenti alla classe media che aspirano alla democrazia e che non possono essere equiparate ai torturatori del regime Assad o ai sanguinari del gruppo Stato islamico. È cieco, stupido.

Il quarto motivo per cui Trump non ha dato prova di grande intelligenza è che i soldati su cui l’esercito americano si appoggia nella sua lotta contro l’Is, uomini che combattono sul campo contrariamente ai soldati americani, sono migranti iracheni o siriani, musulmani alleati degli Stati Uniti. Trasformarli in sospetti significa ignorare i fatti e tradire un’alleanza indispensabile.

Il quinto motivo per cui Trump avrebbe fatto meglio a non firmare il suo decreto è che trasformando tutti i musulmani in nemici non fa altro che alimentare la propaganda dei jihadisti, che nella loro opera di reclutamento ripetono che l’occidente è nemico dell’islam, un nemico contro cui tutti i mezzi sono permessi. Se non è cecità, allora è connivenza con il terrorismo.

Il presidente americano diventa sempre più un fattore inquietante per la stabilità del mondo

Il vero obiettivo del decreto è evidente. Negli Stati Uniti come in Europa, i jihadisti hanno suscitato una paura dell’islam che il candidato Trump ha sfruttato e il presidente Trump continua ad alimentare con irresponsabilità demagogica e pericolosa.

Il presidente americano diventa sempre più un fattore inquietante per la stabilità del mondo, e per il momento sembra dimenticare la scritta che figura ai piedi della statua della libertà, il messaggio che ha fatto grande l’America: “Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste, e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata.”

(Traduzione di Andrea Sparacino)

 

 

Cinque ragioni per cui Trump sbaglia a chiudere le frontiere

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