L’operazione condotta in a Abbotabad (Islamabad) da 14 Navy Seals. Uccise almeno altre quattro persone, tra le quali un figlio adulto di bin Laden e una donna. Il leader di al Qaeda è morto in uno scontro a fuoco o è stato eliminato subito?
Roma, 2 maggio 2011, Nena News – E’ stato un commando di 14 Navy Seals trasportati in elicottero dall’Afghanistan al Pakistan ad uccidere il leader di al Qaeda, Osama bin Laden, in una abitazione di Abbotabad, a circa 50 chilometri da Islamabad. Lo riferiscono fonti ufficiali degli Stati Uniti dove in queste ore migliaia di persone a Washington, New York e in altre città festeggiano la morte di quello che gli americani consideravano il loro «peggior nemico». Nell’operazione, condotta con la piena collaborazione dei servizi segreti pakistani, almeno altre quattro persone sono state uccise: tre uomini e una donna, incluso un figlio adulto di Osama bin Laden. Il corpo del capo di al Qaeda si trova negli Stati Uniti.
Una rete televisiva pakistana ha trasmesso un video in cui si vede un incendio nella città di Abbotabad e fiamme e fumo levarsi da un edificio alto due piani. Bin Laden evidentemente aveva scelto di nascondersi in questa città, poco lontana da Islamabad, sede di un importante base militare dell’esercito pachistano, perché lontana dalle montagne al confine tra Pakistan e Afghanistan dove veniva cercato da dieci anni, in particolare dagli attentati negli Stati Uniti del 11 settembre 2001. I media pakistani riferiscono che sono stati arrestati due mogli e sei figli di bin Laden, assieme a quattro «amici» del leader di al Qaeda. Poco fa altre tv pakistane hanno mostrato poco il cadavere. Il volto di bin Laden appare fortemente lacerato da ferite.
Non si hanno molti particolari sull’operazione Usa ad Abbotabad. Bin Laden, secondo il presidente Obama e fonti americane, avrebbe opposto resistenza e sarebbe morto in uno scontro a fuoco con i commando Usa. E’ possibile però che il compito dei Navy Seals fosse proprio quello di eliminare fisicamente bin Laden, in considerazione del clamore e delle tensioni che avrebbe potuto scatenare la detenzione, il processo e una eventuale condanna a morte del leader di al Qaeda.
L’uscita di scena di Osama bin Laden non mette fine al qaedismo. Da tempo l’uomo più ricercato nel mondo non guidava più le operazioni della sua organizzazione e pensava a nascondersi. La base operativa di al Qaeda si era spostata in Yemen e a rappresentare mediaticamente l’organizzazione è stato, negli ultimi anni, il «numero 2», Ayman Zawahri. Osama bin Laden si era limitato occasionalmente a commentare, con messaggi audio, gli sviluppi in Medio Oriente e nel mondo islamico. Nena News
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