con Vittorio, ancora a Gaza

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“E alla fine sono tornato.
Non sazio del silenzio d’assenzio di una felicità incolta
accollata come un cerotto mal riposto su di una bocca che urla.”
(Vittorio Arrigoni, Gaza 25 Dicembre 2008)

Il convoglio CO.RU.M è entrato in questi giorni nella Striscia di Gaza, con Vik nel cuore, per continuare il suo sogno di giustizia e denuncia

Morire ammazzati nella striscia di Gaza è diventata tragica routine. Un lugubre computo tumulato sotto montagne di macerie e indifferenza. Eppure l’assassinio di Vittorio ha segnato la nostra carne come una frustata. Quella notte infame di metà Aprile ci ha imposto sgomento, incredulità, sconforto, rabbia. E lacrime.
Dopo lo smarrimento la reazione. Subito prende corpo la certezza che restare immobili davanti alla gravità dell’accadimento può solo favorire gli assassini di Vittorio. Chiunque essi siano. Bisogna reagire per impedire che questi aguzzini portino a termine il loro disegno: bendare occhi, tappare orecchie, soffocare voci, rubare vita.
Febbrili si innescano sms, telefonate, mails, riunioni, scambi di idee e opinioni su come dare una risposta veloce ed efficace. C’è voglia di urlare che le parole, da sole, non bastano. Che non si può arretrare davanti a tanto orrore.

Passano pochi giorni e prende forma una carovana in carne ed ossa, il CO.R.UM. (convoglio restiamo umani). Un “Convoglio umano” che punti ad attraversare quel confine, non solo geografico, che divide Gaza dal resto del mondo. Un sodalizio in marcia, che ripercorra quel sentiero di utopia e rinnovi la promessa alla terra cui Vik ha donato la vita.

Ora stiamo entrando a Gaza. Passando dal valico egiziano di Rafah, per costruire e consolidare relazioni con gruppi, associazioni e persone che hanno collaborato con Vik negli ultimi anni. Ascolteremo le loro voci per imparare ad essere, laddove è necessario, di sincero aiuto. Ognuna con le proprie capacità. Ognuno con le proprie possibilità.
Chi siamo? Troppo facile definirci “amici” di Vittorio. Chi non lo sarebbe diventato passando insieme a lui solo pochi minuti? Le persone raccolte intorno al CO.R.UM. sono donne e uomini animati dalla passione. Alcuni, fra le migliaia di esseri umani che hanno intrecciato la propria esistenza con quella di Vik Utopia. Ognuna con la sua vocazione. Ognuno con il suo approccio.
Durante la nostra permanenza a Gaza avremo modo di confrontarci con le effettive condizioni sul territorio. Vogliamo instaurare complicità per immaginare progetti di natura culturale, sociale, artistica e informativa. Sentiamo impellente la necessità di ristabilire quel flusso di comunicazione irrimediabilmente reciso con l’assassinio di Vik. L’ambizione è costruire snodi di comunicazione aperti e trasversali che restituiscano vista, udito e voce alla popolazione della Palestina libera. Popolazione a cui ognuna e ognuno di noi sente di appartenere.
I recenti passi avanti verso una definitiva riconciliazione fra palestinesi non possono che rallegrarci. Anche per questo, il 15 Maggio, celebreremo nella striscia di Gaza un anniversario della Nakba speciale. Ci saremo, per ricordare Vik nel trigesimo della sua scomparsa. Ci saremo, per partecipare ad una svolta storica che spalanca nuovi orizzonti per la causa palestinese. Noi ci saremo, per chi ha donato la propria vita alla Palestina libera, per riprendere il cammino sul sentiero dell’utopia, per restare umani.
CO.R.UM.

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