Tuesday, 12 July 2011 12:03 Alternative Information Center (AIC)
La visita alla Knesset ma anche a una base militare, così come al valico di Erez da cui l’esercito israeliano controlla gli accessi alla Striscia di Gaza, passando per il vicino villaggio di Sderot e a “punti di osservazione” lungo il confine con il Libano e la Siria.
Sono queste alcune delle tappe della visita in Israele organizzata dall’ambasciata israeliana a Roma per un gruppo di giovani politici italiani, iniziata domenica e che si concluderà venerdì. Ad essa hanno aderito membri di tutto lo schieramento politico italiano, da destra a sinistra, con la sola eccezione del movimento guidato da Francesco Storace.
Cinque giorni che prevedono anche un meeting con rappresentanti dei Jerusalem Venture Partners (Fondi di capitali a rischio), con la società di smaltimento dei rifiuti Hetz Ecologia, fino a una cena-dibattito con il corrispondente RAI da Israele, Claudio Pagliara, la visita a un kibbutz e una serata alla scoperta – come recita il programma – di “Tel Aviv by night”.
L’iniziativa ha raccolto le critiche di un gruppo di cittadini italiani che risiedono in Israele e nei Territori occupati palestinesi, “attivi”, come essi scrivono in un testo diffuso oggi, “per cercare di dare il nostro contributo alla realizzazione di una pace basata sulla giustizia e sul rispetto dei diritti umani fondamentali”.
La lettera è un appello ai giovani politici italiani ora in Israele ad “aprire gli occhi e notare chi saranno i grandi assenti del loro viaggio”: “Nonostante i tentativi di Israele di impedire il libero accesso ai Territori Palestinesi Occupati oltre il muro (illegale) esistono un mondo e un tessuto sociale che devono essere conosciuti”, quello palestinese.
Il testo invita i politici “a partecipare a una delle innumerevoli iniziative di turismo politico e turismo responsabile che vengono organizzate in Cisgiordania: dal campo Bridges instead of walls dell’organizzazione israelo-palestinese Alternative Information Center, ai tour di Hebron promossi dagli ex soldati israeliani di Breaking the silence. Da uno dei diversi itinerari dell’Alternative Tourism Group, al giro di Gerusalemme organizzato dall’Israeli Committee Against House Demolition”.
Secondo gli estensori dell’appello, il viaggio dei giovani politici italiani intende veicolare un’immagine dello stato israeliano come paese delle eccellenze (militari, economiche, tecnologiche e culturali), negli stessi giorni in cui Israele è al centro di polemiche per i respingimenti e le espulsioni di alcune centinaia di cittadini europei che, a un anno dei tragici eventi della Freedom Flotilla, intendevano partecipare alla settimana “Welcome Palestine”.
Il viaggio organizzato dall’ambasciata israeliana appare così parte della politica di “branding”, di ristrutturazione e affermazione dell’immagine internazionale di Israele, minata da un processo di pace in stallo e dal crescente peso politico dell’ala di estrema destra guidata dal ministro degli esteri Avigdor Lieberman e dal fronte dei coloni negli insediamenti israeliani in Cisgiordania.
Rispetto alle relazioni Italia-Israele, la visita del gruppo di politici italiani si inserisce in settimane segnate del vertice interministeriale del primo ministro Netanyahu in Italia nello scorso mese di giugno e della visita di Pierluigi Bersani in corso in questi giorni. Proprio il segretario del PD nel corso dell’incontro svoltosi ieri a Ramallah con il mondo della cooperazione italiana nei Territori palestinesi ha commentato il viaggio dei giovani politici italiani affermando che “se i ragazzi che fanno parte della delegazione mi avessero chiesto un consiglio – anche se non lo hanno fatto – avrei detto loro di andare, ma di tenere gli occhi aperti, di pensare con la propria testa”.
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