10 agosto 2018
E poi si chiedono “perché ci odiano?”
Lasciare per mezza giornata internet e poi tornare a casa e scoprire che gli eletti hanno messo la propria firma di carogne su un’altra azione di puro terrorismo, scatena il più nobile e legittimo odio che si possa provare: quello verso la prepotente violenza dell’oppressore sull’oppresso.
il teatro e centro culturale Masahal com’era fino a ieri
ed eccolo dopo l’attacco terroristico israeliano di poche ore fa
Il palazzo della cultura in briciole.
A perenne vergogna dello stato di Israele…
Hanno distrutto un centro culturale, gli eletti, anzi “il” centro culturale Mesahal di Gaza. Vogliono annichilire i gazawi e si illudono così di spegnere la loro creatività. Devono ucciderli tutti per riuscirci, ma proprio tutti. Dopo la rabbia, lo sconforto, il dolore, arriva la risposta e si ricomincia. Magari domani troveremo “I RAGAZZI DEL PORTO” a fare parkour sulle rovine come già fatto su altri bombardamenti, ultimo quello che ha colpito Al Katiba.
Rinuncia Israele, puoi solo collezionare i più bei diplomi di assassino, ma alla fine saranno motivo di vergogna e non di orgoglio e ti toccherà pure nasconderli…..
E POI SI CHIEDONO “PERCHE’ CI ODIANO?” – di Patrizia Cecconi
https://www.facebook.com/patrizia.cecconi.1/posts/10217199348520329
IL VIDEO DEL BOMBARDAMENTO
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