Dopo la sua richiesta di un’indagine internazionale sui prigionieri palestinesi, Tel Aviv e Washington avevano chiesto che l’inviato Onu in Palestina lasciasse l’incarico. Ma Richard Falk, l’inviato delle Nazioni Unite nei Territori Palestinesi, schiaffeggia Israele e Stati Uniti e annuncia che non si dimetterà dall’incarico che ricopre dal 2008.
Tel Aviv e Washington avevano fatto pressioni nei giorni scorsi sull’esperto Onu perché lasciasse, accusandolo di antisemitismo.“Non intendo dimettermi e non vedo alcuna iniziativa formale per chiedere le mie dimissioni”, ha detto ieri alla stampa Falk, 82 anni, professore emerito alla Princeton Univerisity e da anni impegnato a monitorare le violazioni dei diritti umani da parte israeliana per il Consiglio dell’Onu per i Diritti Umani.
A far (nuovamente) infuriare Israele era stata la richiesta mossa da Richard Falk lunedì durante il meeting del Consiglio, sessione boicottata dalle rappresentanze israeliana e statunitense:un’indagine internazionale sul trattamento che Israele riserva ai prigionieri palestinesi. Non solo: due giorni fa l’inviato speciale dell’Onu aveva accusato Israele di imporre contro la Striscia di Gaza e il suo milione e mezzo di abitanti forme di punizione collettiva, che rappresenta un crimine internazionale. “La vivibilità di Gaza richiede un’attenzione immediata e non può essere lasciata alla mercè dell’occupazione israeliana. Il 70% della popolazione di Gaza sopravvive grazie agli aiuti internazionali e il 90% dell’acqua non è potabile”, aveva detto Falk nel suo intervento di lunedì.
L’amministrazione statunitense è subito intervenuta al fianco di Tel Aviv per chiedere le dimissioni dell’inviato speciale dal suo incarico in Palestina.
Da tempo Israele ha dei seri problemi con Falk, autorevole personalità che non ha mai taciuto di fronte alle palesi violazioni contro la popolazione palestinese, a partire dalle offensive militari contro Gaza, nel 2008 e di nuovo nel 2012. Non solo: Falk è tra i sostenitori della campagna di boicottaggio contro lo Stato di Israele.
Nena News, 12 giugno 2013
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