Una terza nave, irlandese, diretta a Gaza è stata sabotata in Turchia. Gli attivisti della Flotilla 2 «Stay Human» puntano l’indice contro Israele e assicurano: «salperemo, nessuno potrà fermarci». VIDEO: i danni subiti dalla nave irlandese
Roma, 30 giugno 2011, Nena News (nella foto la nave italiana “Stefano Chiarini” ormeggiata a Corfu’)– Siamo di fronte a sabotaggi a ripetizione, volti a tenere all’ancora le navi della Freedom Flotilla 2 «Stay Human» dirette a Gaza city con oltre 3 mila tonnellate di aiuti per la popolazione civile palestinese.
Una imbarcazione irlandese “Saoirse” (Libertà) è stata sabotata ieri nel porto turco di Gocek. Per il comitato irlandese della Flotilla non ci sono dubbi: è Israele il responsabile, come per gli altri sabotaggi subiti da due battelli nei giorni scorsi. I danni subiti dalla “Saoirse” nella notte tra martedì e mercoledì, sono gravi e necessitano diversi giorni per la riparazione. Ciò rende improbabile la partecipazione della nave alla missione internazionale volta a rompere il blocco marittimo attuato da Israele davanti alle coste di Gaza.
Le difficoltà che la Freedom Flotilla sta affrontando sono enormi. Ai sabotaggi si aggiugono controlli ed ispezioni che allungano i tempi della partenza. “The Audacity of Hope”, l’imbarcazione americana che ha aderito alla spedizione, è ancora bloccata ad Atene, dopo aver superato tutte le verifiche, ed ora è presidiata dalle forze di polizia e nessuno sa il perché. Ma gli attivisti non si arrendono. «Siamo determinati, la resa non è stata neppure presa in considerazione» dicono commentando i sabotaggi e gli altri ostacoli attribuiti a Israele e alle sue pressioni sui governi occidentali.
Nel frattempo i passeggeri del battello italiano “Stefano Chiarini”, ormeggiato a Corfù, proseguono il “training” di preparazione alla missione che prevede anche lezioni sugli aspetti giuridici della spedizione internazionale per Gaza inclusi, i diritti che dovranno richiedere se si saranno arrestati e incarcerati dai soldati israeliani come avvenne un anno fa a centinaia di attivisti della prima Flotilla.
L’obiettivo della Flotilla 2 «Stay Human», dedicata a Vittorio Arrigoni, era e resta quello di raggiungere Gaza via mare sebbene Israele abbia ribadito la soluzione via terra: nessun raid se la Flottiglia punterà sul el Arish (Sinai) e scaricherà lì gli aiuti umanitari. Altrimenti, ha detto il vice ministro della difesa Matam Vilnay, Israele impedirà con la forza alla spedizione di approdare a Gaza. « E’ una possibilità da escludere categoricamente – fanno sapere dalla Flotilla – L’obiettivo è portare aiuti senza chiedere il permesso ai Paesi confinanti, attraverso l’accesso al mare, che deve essere garantito alla società civile palestinese». Anche perchè – ricordano gli attivisti – «nel 2008 alle barche del Free Gaza Movement fu permesso di arrivare a Gaza. Non vediamo perchè oggi non è più così».
Intanto si è appreso che un gruppo di cittadini giordani ha acquistato in Grecia una barca per 560mila euro per aggiungersi alla missione e portare medicinali. Per una nave che viene messa fuori uso dai sabotatori, un’altra è pronta a sostituirla, a conferma che le motivazioni dietro la Flotilla «Stay Human» sono profonde e generano nuovi consensi e iniziative. Nena News.
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