23 Apr 2013
Foto di Ryan Rodrick Beiler (Alternative Information Center)
Sotto lo slogan “Diritto al movimento”, 650 palestinesi e internazionali hanno completato la prima Maratona di Palestina per le strade di Betlemme, domenica 21 aprile. L’articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite stabilisce: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato”. Nella foto, i corridori passano lungo il Muro di Separazione sulla Hebron Road, dato che la principale strada che Gerusalemme arriva ad Hebron passando per Betlemme è oggi bloccata dalla barriera che circonda la Tomba di Rachel e una base militare israeliana.
Corridori con una t-shirt in sostegno al prigioniero palestinesi in sciopero della fame, Samer Issawi, passano accanto ai poliziotti dell’Autorità Palestinese.
Un altro corridore lungo il Muro di Separazione. Dato che gli organizzatori della corsa non hanno trovato un modo per percorrere 42 km interrotti all’interno dell’Area A, chi ha completato la maratona ha dovuto percorrere più volte lo stesso percorso attraverso Betlemme, i campi profughi di Aida e Dheisha e vicino al villaggio di Al Khader. Sia Aida che Al Khader sono luoghi di scontri frequenti tra manifestanti le forze israeliane.
Adulti e bambini hanno preso parte all’evento che si è svolto su vari livelli: i 5 km, i 10 km, la mezza maratona e la maratona.
Una giovane palestinese corre i 5 km, nonostante le temperature fredde e la pioggia.
La maratona di domenica ha ricordato anche quella di Gaza, cancellata un mese fa dopo che Hamas ha impedito alle donne di competere. Purtroppo ai 26 corridori di Gaza non è stato possibile entrare in Cisgiordania perché Israele ha negato i permessi di uscita.
Due internazionali battono le mani all’arrivo. Gli organizzatori stimano che circa 250 internazionali abbiano preso parte alla corsa. Maia Andersen, dalla Danimarca, ha detto: “L’evento porta l’attenzione in modo pacifico sulla situazione: ogni persona dovrebbe essere in grado di muoversi senza essere fermata da muri e checkpoint”.
Secondo Signe Smidt, una delle organizzatrici danesi della maratona, “ognuno ha il diritto di muoversi, ma non tutti hanno tale opzione. La restrizione al movimento è una delle principali sfide per il popolo palestinese sotto occupazione. Non hanno uno Stato e le loro terre sono controllate da un esercito straniero che gestisce blocchi stradali, checkpoint, zone militari, un muro illegale e un complesso sistema di leggi discriminatorie”.
I corridori giungono alla linea d’arrivo di fronte alla Chiesa della Natività.
Il vincitore della mezza maratona festeggiato dai sostenitori.
Abdel Nasser Awajneh, palestinese di Gerico, ha vinto la maratona in tre ore, nove minuti e 47 secondi.
Giovani palestinesi ballano la danza tradizionale, dabke, per celebrare l’evento. Come ha commentato la 20enne Marianne Nazy di Betlemme, “finalmente la Palestina non rappresenta solo i nostri problemi con Israele. Abbiamo sport e musica. Ci sono tante cose in Palestina!”.
Alternative Information Center
INVIATO DA AICITALIANO IL MAR, 04/23/2013 – 10:37
http://www.palestinarossa.it/?q=it/content/aic/foto-centinaia-alla-palestine-marathon
Quest'opera viene distribuita con Licenza Creative Commons. Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.