Wednesday, 08 February 2012 09:18 Bethlehem Solidarity, Alternative Information Center
I principali avvenimenti di questa settimana in una galleria fotografica.
Lunedì 30 gennaio: I bulldozer della municipalità di Gerusalemme demoliscono un caravan nel villaggio palestinese di Beit Hanina, di proprietà di una famiglia di Gerusalemme Est (Foto: Afif Amira, Ahmad Gharabli, Quds Media)
Lunedì 30 gennaio: Nel campo profughi di Shufat, nella parte Nord di Gerusalemme, l’esercito israeliano demolisce una stanza di 30 metri quadri affermando si trattasse di una camera costruita senza permesso (Foto: Afif Amira)
Lunedì 30 gennaio: A Betunia manifestazione di solidarietà con il prigioniero politico palestinese Khader Adnan, impegnato da 44 giorni in uno sciopero della fame che sta deteriorando gravemente le sue condizioni di salute (Foto: Bahaa Nasser, Abbas Momani, Issam Rimawi)
Martedì 31 gennaio: Lavoratori palestinesi nella Striscia di Gaza, nella città di Deir al-Balah, impegnati a raccogliere legna da vendere, la migliore alternativa per scaldarsi vista l’aumento del prezzo del gas e i continui tagli di elettricità (Foto: Mohammed Abed)
Mercoledì 1 febbraio: Bambini diretti a scuola a Gaza City costretti a camminare in una strada invasa dall’acqua (Foto: Rushdi Sarraj & Mustafa Sobaih)
Giovedì 2 febbraio: Manifestazioni di protesta delle famiglie dei prigionieri politici palestinesi al momento dell’arrivo nella Striscia di Gaza del segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon. Alcuni hanno lanciato scarpe contro il convoglio delle Nazioni Unite, dopo il rifiuto di Ban Ki-moon di incontrare i familiari di alcun i detenuti politici (Foto: Ma’an News)
Giovedì 2 febbraio: Le forze di occupazione israeliane confiscano 431 dunam di terra coltivata (1 dunam = 1 km²) nel villaggio palestinese di Nahalin, nel distretto di Betlemme. Il capo della municipalità del villaggio, Osama Shakarne, ha fatto sapere che l’Amministrazione Civile israeliana ha consegnato ai residenti l’ordine di confisca delle loro terre, coltivate con uliveti, vigneti e mandorli. La confisca è dovuta all’espansione delle colonie che circondano Nahalin. (Foto: Yousef Shaheen)
Venerdì 3 febbraio: L’aviazione militare israeliana bombarda nuovamente la Striscia di Gaza, all’alba a Beit Lahia: un bambino di 4 anni e un giovane sono rimasti feriti. Gli F-16 israeliani hanno inoltre colpito anche la città di Jabalia e il villaggio di Jabalia An-Nazla, danneggiando numerosi edifici (Foto: Eyad Baba, Hatem Moussa, Ibraheem Abu Mustafa, Mohammed Salem, Mohammed Abed, Said Khatib & Anne Paq/Activestills)
Venerdì 3 febbraio: Manifestazione di protesta a Kafr Al Deek, in Cisgiordania, contro l’espansione delle vicine colonie israeliane (Foto: Palestinian Popular Struggle Coordination committee)
Venerdì 3 febbraio: Manifestazione del venerdì a Nabi Saleh contro l’occupazione israeliane e le colonie. Durante la tradizionale marcia, una giovane attivista francese è stata seriamente ferita al collo dal candelotto di un lacrimogeno lanciato contro la folla da un soldato israelaino (Foto: Activestills)
Venerdì 3 febbraio: Manifestazione contro l’insediamento israeliano di Qadomem, vicino alla città palestinese di Nablus (Foto: Haim Schwarczenberg)
Sabato 4 febbraio: Maratona di sostegno ai contadini palestinesi colpiti da confische e occupazione. I corridori, tutti stranieri, hanno corso lungo la Cisgiordania e sono stati fermati a Hebron dall’esercito israeliano (Foto: AFP/Hazem Bader)
Domenica 5 febbraio: L’esercito israeliano arresta quattro manifestanti nel villaggio di Al Walaje, nel distretto di Betlemme, durante una protesta contro la costruzione del Muro di Separazione che, una volta terminato, circonderà l’intero villaggio. Tra gli arrestati, il coordinatore della campagna Popular Committee Against the Wall, Mazin al-Aza (Foto: Yousef Shaheen, Al Walajah Media Network & Amany Khalifa)
Domenica 5 febbraio: Un gruppo di coloni ha attaccato il villaggio di al-Janiya, a Ovest di Ramallah, ed è penetrato in una casa palestinese. L’abitazione, di proprietà di Ismail Mazloum, è stata vandalizzata: sulle pareti esterne i coloni hanno scritto slogan razzisti contro gli arabi e l’Islam. Un nuovo attacco da annoverare nella “campagna” dei coloni ‘Price tag’, contro le demolizioni di insediamenti illegali (Foto: Abbas Momani, Nasser Shiyoukhi, Mohamad Torokman)
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