Saturday, 14 January 2012 08:05 Gustav Winters per l’Alternative Information Center
La comunità beduina di Umm Al Khair è situata nella Colline a Sud di Hebron, in Cisgiordania. Dato che Umm Al Khair si trova in area C, sotto il controllo israeliano, i residenti devono far fronte al limitato l’accesso all’acqua, all’assenza di molti servizi pubblici, alla poca libertà di movimento, e alle severe restrizioni edilizie.
In generale, l’amministrazione civile israeliana non rilascia permessi di costruzione per i palestinesi. I villaggi non possono ingrandirsi e le forze israeliane spesso demoliscono le strutture esistenti. Questa galleria fotografica racconta la storia di un villaggio palestinese che è stato schiacciato e soffocato dalle politiche israeliane.
Gli abitanti della comunità fanno parte della tribù di Al-Hathalin, che è fuggita dalla loro residenza originaria, vicino all’attuale città di Arad, durante la guerra del 1948. Nel 1982, le autorità di occupazione israeliane hanno creato l’insediamento di Karmel su terreni appartenenti alla comunità. Attualmente, una recinzione separa il villaggio palestinese dall’insediamento israeliano. Come accade alla maggior parte dei palestinesi in area C, anche agli abitanti di Umm al-Khair non è permesso di accedere alla connessione alla rete elettrica. Essi usano una combinazione di pannelli solari, legna da ardere, e sterco di capra e di pecora per alimentare le loro stufe.
Alcuni bambini vanno a scuola, un paio di chilometri a piedi su colline pietrose, e i tubi dell’acqua controllati da Israele
A metà strada i bambini più piccoli vengono lasciati alla scuola materna di recente costruzione. Questo edificio, un tempo abbandonato, è stato ristrutturato e trasformato in una scuola materna da una serie di organizzazioni dei diritti umani, tra cui l’UNRWA.
L’aula della scuola materna è un luogo semplice ma accogliente
Una decina di bambini vanno a lezione nella stanza più piccola, alla presenza di due insegnanti donne
Umm Al Khair inferiore, visibile dalla strada: una raccolta di umili case e di tende sotto la colonia di Karmel
Un forno taboon visto dall’esterno. Sullo sfondo il più recente allargamento di Karmel. Il contrasto architettonico è impressionante. Questo forno è stato recentemente ricostruito dopo che un gruppo di coloni lo aveva distrutto durante un atto di vandalismo
Una tipica tenda per le persone che vivono in area C, dove l’esercito israeliano non permette ai palestinesi di costruire nuove case. La pila accanto ad essa è una risorsa cruciale: legna da ardere
Sbirciando attraverso la recinzione che divide Umm al Khair da Karmel, si può facilmente confondere Karmel con un qualsiasi quartiere del mondo occidentale, rigoglioso di alberi ombrosi e sentieri …
.. ma, una svolta a 180 ci ricorda la dura realtà dell’occupazione israeliana ed l’illegale espansione israeliana in Cisgiordania
L’irrigazione delle colture è difficile per gli abitanti di Umm Al Khair: l’acqua deve essere trasportata al villaggio via terra
Una piccola perdita di acqua dalle tubature controllate da Israele rivela le potenzialità del terreno sterile
Gli abitanti del villaggio di Umm al-Khair inferiore fanno posto ad un nuovo edificio, un vecchio furgone portato da Hebron
Un trattore spinge la nuova “casa” nella giusta posizione. La casa è solo un furgone, gli abitanti sperano di evitare i vincoli edilizi che Israele impone ai palestinesi residenti in area C
Alcuni bambini giocano dentro il nuovo “edificio”
Una partita di pallavolo dopo la scuola
Ed ecco l’unico spettatore della partita
I resti di una casa demolita – una visione fin troppo comune nei villaggi palestinesi dell’area C come Umm al-Khair
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