Lo riferisce con un comunicato l’Unicef che ha avviato a Gaza aiuti speciali per riparare ai danni materiali degli attacchi israeliani ma anche ai traumi subiti dai minori.
Roma, 1 dicembre 2012, Nena News -Sono 1.200 i bambini di Gaza che hanno avuto un familiare ucciso o ferito e altre 4.800 le cui case sono state distrutte o subito danni dalle esplosioni. Lo riferisce oggi l’Unicef-Italia con un comunicato sulla situazione dell’infanzia nella Striscia di Gaza.
«Quando il cessate il fuoco è stato annunciato l’Unicef è stato il primo a rispondere ai bisogni dei bambini attuando, insieme con le Ong partner, una valutazione psico-sociale. Molti bambini e famiglie avranno bisogno di sostegno psico-sociale per un lungo periodo», scrive l’agenzia dell’Onu per l’infanzia.
«I bambini e gli adolescenti rappresentano la metà della popolazione di Gaza, composta da 1,6 milioni di persone», ricorda il Presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera «nei bambini eventi così traumatici minano il senso di sicurezza…il ripristino del senso di sicurezza di un bambino è un processo a lungo termine, che richiede il sostegno della comunità internazionale».
Fra gli interventi dell’Unicef: distribuzione di forniture mediche e latte terapeutico; kit igienici coperte, taniche per l’acqua per 690 famiglie con case distrutte o gravemente danneggiate; 750 cisterne di acqua potabile stoccate per le scuole e case danneggiate; 20 mila kit scolastici.
L’Unicef ha anche avviato la manutenzione e la riparazione delle reti idriche oltre che ricostruire e riparare 94 scuole danneggiate; sono anche state mobilitate squadre di intervento psicosociale per visitare famiglie e ospedali raggiungendo più di 800 bambini. Nena News
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