Gaza, gli Usa cancellano le borse di studio

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adminSito  martedì 16 ottobre 2012 10:09

Israele fa pressioni su Washington che annulla 30 borse di studio per studenti della Striscia. L’ennesima punizione collettiva, l’ennesima violazione, l’ennesima complicità.

di Emma Mancini 

Roma, 16 ottobre 2012, Nena News – Per un adolescente non deve essere facile capire perché strategie politiche internazionali e decisioni prese nello Studio Ovale o alla Knesset possano – e debbano – incidere sulla tua vita di tutti i giorni. La vita di un diciottenne, di un teenager, lontana anni luce da intrighi, interessi e compromessi politici.

Poi ti ricordi di essere palestinese, di vivere a Gaza. Ecco il motivo. Sei palestinese, la tua vita è merce di scambio, va punita perché vivi nella Striscia. Perché forse i tuoi genitori hanno votato Hamas nel 2006 e anche se non lo hanno fatto, poco importa. Vivi a Gaza.

Ieri gli Stati Uniti d’America hanno confermato la decisione di sospendere le 30 borse di studio predisposte per studenti meritevoli della Striscia di Gaza. Un programma sponsorizzato da Washington: a molti in Palestina potrebbe non andare giù – farsi dare soldi dagli States – , ma a volte può essere l’unico modo per sperare di avere un’opportunità, una sola. Ma ad un mese dall’inizio delle lezioni, è giunta la notizia: niente borsa di studio, scusate, ma sapete, siete di Gaza.

A bloccare il programma di studio di due anni è stata la richiesta delle autorità israeliane, come ennesima forma di punizione collettiva nei confronti di una popolazione governatade facto dal nemico Hamas. Il progetto era stato lanciato due anni fa, dallo stesso segretario di Stato Hillary Clinton, durante una visita a Gaza: festeggiate, gente, gli Stati Uniti vi stanno facendo un gran regalo. Come si legge spesso lungo le strade in Cisgiordania appena ristrutturate dall’agenzia USAid: dal popolo americano a quello palestinese.

Non è la prima volta che Israele interviene per ostacolare il diritto allo studio nella Striscia. La libertà di movimento sta alla base: agli studenti molto spesso non viene permesso di uscire da Gaza per andare a studiare in Cisgiordania, nelle università palestinesi al di là del Muro. Per non parlare di chi pensa a studiare all’estero. Praticamente impossibile uscire da quel fazzoletto di terra.

Così, dopo l’annuncio della Clinton nel 2010 che autorizzava 30 borse di studio, Israele da quest’anno ha deciso di non concedere agli studenti vincitori il permesso a lasciare la Striscia di Gaza: la Corte Suprema israeliana ha bandito i gazawi dalla Cisgiordania per ragioni di studio, affermando che le università sono terreno fertile per i membri di Hamas alla caccia di nuovi seguaci. “Hamas lavora molto sulla ricerca di nuovo affiliati all’infrastruttura terroristica da Gaza alla Cisgiordania – ha detto Guy Inbar, portavoce dell’esercito israeliano – e sul trasferimento di conoscenze per rafforzare la struttura in Cisgiordania”.

E gli Stati Uniti hanno abbozzato: cancelliamo le borse di studio.“Per evitare di perdere i fondi, le borse di studio previste sono state girate ad altri studenti – si legge in un comunicato del consolato americano di Gerusalemme – Speriamo di includere gli studenti di Gaza in programmi futuri”.

Così l’amministrazione Usa si rende di nuovo complice delle violazioni israeliane: ad essere calpestati ancora una volta sono il diritto all’educazione e quello al movimento. E non è la prima volta: nel 2008 gli Stati Uniti cancellarono altre borse di studio per studenti di Gaza, ma le proteste internazionali costrinsero l’allora presidente Bush a fare marcia indietro. Nena News

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=37794&typeb=0

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