GAZA: RAID AEREO ISRAELIANO OGGI ALL’ALBA

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13 giu 2019

Ieri il governo Netanyahu ha di nuovo chiuso l’area di pesca di Gaza e i palestinesi hanno lanciato un razzo. OMS: in un anno 277 dimostranti della Marcia del Ritorno sono stati uccisi e più di 28mila sono rimasti feriti

AGGIORNAMENTO

Un razzo sparato da Gaza ha colpito questa sera una casa nella citta’ meridionale israeliana di Sderot. Non ci sono feriti.

della redazione

Roma, 13 giugno 2019, Nena News – Un nuovo bombardamento aereo israeliano ha colpito all’alba un presunto “obiettivo militare” a Gaza da dove la notte scorsa era stato lanciato un razzo, intercettato dal sistema antimissile israeliano Iron Dome. Secondo il sito d’informazione palestinese Maannews gli aerei israeliani non hanno colpito,  come riferiscono i media israeliani,  una “infrastruttura sotterranea” presso una postazione dell’ala militare del movimento islamico Hamas. Avrebbero invece preso di mira terreni agricoli nell’area di Karam Abu Muammar a est della città di Rafah, senza fare feriti.

Nessuna organizzazione palestinese ha finora rivendicato il lancio del razzo verso Israele avvenuto dopo l’ennesima chiusura della zona di pesca della Striscia di Gaza decisa dal governo Netanyahu. I media locali spiegano il passo come una risposta al lancio di palloni incendiari dalla Striscia verso il sud di Israele. La zona di pesca di Gaza è stata ampliata o ridotta diverse volte negli ultimi mesi, a seconda dell’intensificarsi delle tensioni o del ritorno a una calma relativa. La misura rientra nelle intese indirette per il cessate il fuoco raggiunte dalle parti dopo l’escalation militare del mese scorso che ha fatto tenere l’inizio di una nuova offensiva israeliana contro Gaza.

I palestinesi denunciano il blocco israeliano della Striscia che, tra le altre cose, prevede forti restrizioni ai movimenti delle persone in entrata e in uscita dal territorio, penalizza ampiamente l’economia locale e attua un impenetrabile blocco navale.

Contro questo assedio, il 30 marzo 2018, un comitato che include tutte le forze e le organizzazioni politiche di Gaza ha lanciato la “Grande Marcia del Ritorno”, manifestazioni di massa, che si tengono quasi sempre il venerdì, a ridosso delle linee di demarcazione con Israele. La risposta delle forze armate israeliane a queste proteste è stata molto dura. Lo confermano anche i dati diffusi qualche giorno fa dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un rapporto redatto con 20 agenzie. In un anno a Gaza (dal 30 marzo 2018 al 30 marzo 2019), 277 palestinesi sono stati uccisi e più di 28mila sono rimasti feriti, molti dei quali da arma da fuoco: 6872 (pari al 25% del totale) di cui l’87% agli arti. Tra i feriti, sono rimasti disabili in modo permanente 172 persone, di cui 36 bambini, principalmente per amputazione (121 in un anno).

I danni provocati dalle armi da fuoco riguardano dalle 1209 alle 1746 persone che avranno bisogno di assistenza medica ad alta specializzazione. Senza queste terapie, il numero delle amputazioni è destinato a salire nel 2019. Nena News

 

 

 

GAZA: RAID AEREO ISRAELIANO OGGI ALL’ALBA

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