12 DIC.2017: GERUSALEMME. L’Ue fa arrabbiare Israele ma non muove un passo senza gli Usa (aggiornamenti)

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12 dic 2017

Non è stata una accoglienza calorosa quella che i ministri degli esteri europei hanno riservato al premier israeliano. Ma l’Ue pur condannando la dichiarazione di Trump su Gerusalemme riafferma il ruolo di Washington tra israeliani e palestinesi. Ieri, intanto, quinto giorno di scontri e proteste nei Territori

 

Il premier israeliano Netanyahu ieri a Bruxelles con Federica Mogherini (Foto: www.news.com)

AGGIORNAMENTI

ore 18 – Esercito israeliano ammette: nessun coltello in mano al palestinese ad Ariel

Il portavoce dell’esercito ha comunicato che il palestinese sospettato di voler accoltellare un soldato vicino alla colonia di Ariel (vedi aggiornamento ore 14.30) in realtà era disarmato. Ha poi fatto sapere che l’esercito sta svolgendo un’indagine interna.

ore 16.30 – Dieci studenti feriti dai soldati all’università di Tulkarem

Sono almeno dieci gli studenti palestinesi feriti oggi da proiettili di gomma e candelotti lacrimogeni lanciati dall’esercito israeliano nel campus dell’Università di Tulkarem, dove era in corso una protesta contro la decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. I giornalisti presenti sono stati cacciati dall’esercito.

ore 14.30 – Times of Israel: gravemente ferito un palestinese che ha tentato di accoltellare un soldato

Secondo quanto riportato dal Times of Israel, che cita l’esercito israeliano, i soldati hanno aperto il fuoco e ferito gravemente alla testa un palestinese vicino alla colonia di Ariel, nel nord della Cisgiordania, perché avrebbe tentato di accoltellare il militare che lo stava inseguendo. Erano in corso scontri tra manifestanti e soldati, quando alcuni di loro hanno inseguito un palestinese che stava lanciando pietre e lo hanno preso. Il palestinese avrebbe tirato fuori un coltello e i soldati gli avrebbero sparato.

ore 14.10 – Manifestazione nella piazza al Manara a Ramallah

Sit in a Ramallah, piazza al-Manara (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

Sit in a Ramallah, piazza al-Manara (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

ore: 13:40 Israele nega uccisioni, ma da Gaza vengono comunicati i nomi dei due palestinesi uccisi

Le due (presunte) vittime sono Hassan Ghazi Nasrallah e Mustafa al-Sultan. Entrambi sarebbero stati membri del braccio armato della Jihad islamica, le Saraya al-Quds

ore: 13:30 Esercito israeliano nega attacco con il drone che avrebbe ucciso due palestinesi oggi

ore 13.10 Fonti palestinesi: due palestinesi uccisi a Beit Lahya (Striscia di Gaza)

Le due vittime erano su una motocicletta quando sono stati colpiti da un drone israeliano.

ore 12.50 – Scontri in corso a Beit El, alle porte di Ramallah: la diretta video di Nena News


ore 12.15 – Diretta da Ramallah, cortei e manifestazioni

Da Ramallah l’intervista al dottor Burhan Daraghmeh: cosa chiedono i palestinesi all’Europa e al mondo arabo.

Intanto vanno avanti in tutta la Cisgiordania manifestazioni e proteste. La diretta da Ramallah:

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di Michele Giorgio – Il Manifesto

Gerusalemme, 12 dicembre 2017, Nena News – «Non c’è nessuna iniziativa di pace (dell’Ue), nessun tentativo di riprendere i negoziati tra palestinesi e israeliani che possa avvenire senza il coinvolgimento degli Stati Uniti». Su queste parole di Federica Mogherini, alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, è spirato ieri il “nuovo protagonismo mediorientale” dei leader europei, così lo aveva definito qualcuno.

La spumeggiante e piuttosto insolita voglia di dirla tutta del presidente francese Macron – che domenica all’Eliseo aveva condannato il riconoscimento fatto da Donald Trump di Gerusalemme capitale di Israele e aveva detto al suo ospite, il premier Benyamin Netanyahu, che la città santa deve essere la capitale anche della Palestina – ieri è arrivata sfiatata al Consiglio dei ministri degli esteri europei, come una bottiglia di Coca cola lasciata aperta. Troppo dolce e senza gas.

Mogherini durante e dopo l’incontro con Netanyahu non ha messo in alcun modo in discussione il ruolo degli Usa che pure in 24 anni di mediazione tra israeliani e palestinesi non ha prodotto alcun risultato. Washington piuttosto ha avallato le politiche che hanno affondato la soluzione a Due Stati, a cominciare dalla colonizzazione dei Territori palestinesi occupati, fino al riconoscimento unilaterale di Gerusalemme capitale di Israele.

Il fatto che Mogherini abbia affermato che «l’unica soluzione possibile rimane quella dei Due Stati, secondo i confini del 1967, con Gerusalemme capitale di entrambi», non è un passo in avanti. Le dichiarazioni europee non seguite da decisioni concrete sono aria fritta in un quadro dove il tempo gioca sempre a favore del premier israeliano. «Ora assistiamo a questo vortice di condanne e proteste per il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele ma tra dieci o quindici giorni, se non ci saranno sviluppi, la crisi comincerà a sgonfiarsi a non essere più di attualità per i governi occidentali e anche per quelli arabi attenti a non incrinare i rapporti con Israele. E proprio su questo puntano Netanyahu e Trump», diceva ieri al manifesto lo scrittore e politologo israelo-americano Jeff Halper, autore di “La guerra contro il popolo. Israele, i palestinesi e la pacificazione globale”.

«Netanyahu – ha aggiunto – non deve far altro che chiamare alla ripresa del negoziato con i palestinesi. La trattativa per la trattativa, senza alcun obiettivo vero». Israele, ha concluso Halper, «non ha alcuna soluzione per il conflitto se non quella che già abbiamo davanti agli occhi, lo status quo, l’occupazione permanente dei Territori, perché il suo governo è contro la nascita di uno Stato palestinese. E ora che Trump e gli Stati uniti gli hanno regalato Gerusalemme, (il primo ministro) tirerà a guadagnare tempo per spegnere le proteste e le aspirazioni dei palestinesi».

Per Netanyahu ieri l’incontro con i ministri degli esteri dell’Ue non è stata una passeggiata ma sostenere, come fatto un’agenzia di stampa italiana, che l’Europa abbia voltato le spalle a Israele è fuorviante, una fake news. Il nulla di fatto è un buon risultato per il premier israeliano in un ambiente, quello europeo, che lui definisce «ipocrita».

«Ho detto ai ministri europei di smetterla di viziare i palestinesi, che continuano ostinatamente a rifiutarsi di riconoscere lo Stato di Israele». Invece i palestinesi l’hanno già riconosciuto Israele, dopo la firma degli Accordi di Oslo nel 1993, con una seduta speciale a Gaza del loro parlamento, il Consiglio Nazionale. Netanyahu in realtà vuole il riconoscimento di Israele come “Stato del popolo ebraico” che i palestinesi rifiutano perché potrebbe pregiudicare le residue speranze di ritorno nella loro terra d’origine per i profughi delle guerre del 1948 e 1967 ed indebolire lo status dei palestinesi con cittadinanza israeliana.

Che Netanyahu tornerà indenne dall’Europa, lo sapevano bene gli esponenti palestinesi riuniti ieri davanti all’America House di Gerusalemme Est a protestare contro la dichiarazione di Donald Trump. «Gli appoggi di cui gode Israele sono innumerevoli e l’Europa e i Paesi arabi se vogliono davvero schierarsi dalla parrte del diritto, dalla parte della Gerusalemme araba, devono fare molto di più. Siamo stanchi delle solite frasi» spiegava Hatem Abdel Qader, personalità tra le più note di Gerusalemme Est e rappresentante del partito Fatah nella zona araba della città.

In quello stesso momento in varie parti della Cisgiordania, come alla periferia di Ramallah e Betlemme e tra le zone H1 e H2 di Hebron, centinaia di palestinesi sono scesi in strada a protestare contro Trump e Israele. In serata Israele ha di nuovo bombardato Gaza dopo un lancio di razzi o colpi di mortaio palestinesi. E non si è saputo nulla del vertice trilaterale al Cairo tra il presidente palestinese Abu Mazen, il re giordano Abdallah e il presidente egiziano el Sisi.

Michele Giorgio è su Twitter: @michelegiorgio2

 

GERUSALEMME. L’Ue fa arrabbiare Israele ma non muove un passo senza gli Usa

http://nena-news.it/gerusalemme-lue-fa-arrabbiare-israele-ma-non-muove-un-passo-senza-gli-usa/

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