GERUSALEMME. Nuovo venerdì di proteste palestinesi contro Trump (aggiornamenti)

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22 dic 2017

Manifestazioni nei Territori Occupati, nella notte altri 30 palestinesi arrestati. E intanto Israele prosegue nella costruzione del muro di separazione: sorge un nuovo segmento a Teqoa

 

Manifestazione palestinese alla Spianata delle Moschee (Foto: Reuters)

AGGIORNAMENTI

ore 20.30 Oltre i 2 morti almeno 78 palestinesi sono rimasti feriti in scontri con le forze israeliane in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza

E’ questo il bilancio che la Mezzaluna Rossa ha fatto della nuova giornata di proteste  in Cisgiordania e Gaza contro il riconoscimento da parte degli Usa di Gerusalemme come capitale di Israele.  Altre fonti palestinesi danno un bilancio più alto. Da segnalare che anche oggi tra i feriti si segnalano diversi giornalisti. Due reporter turchi hanno raccontato di essere stati malmenati dalla polizia israeliana.

ore 20.Netanyahu alla CNN: diversi Paesi considerano il trasferimento della propria ambasciata a Gerusalemme 

Israele è in contatto con diversi Paesi che stanno “seriamente considerando” di riconoscere Gerusalemme come sua capitale, seguendo l’esempio di Washington. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, intervistato dalla Cnn. Il premier non ha rivelato di quali Stati si tratti. Oggi  il presidente del parlamento rumeno, Liviu Dragnea, ha dichiarato che Bucarest dovrebbe “considerare con attenzione” il trasferimento dell’ambasciata a Gerusalemme e nella Repubblica Ceca, il presidente Milos Zeman è favorevole a questa ipotesi.

ore 16.45 – A Gerusalemme la polizia picchia i manifestanti, feriti anche due giornalisti

Due fotoreporter dell’agenzia turca Anadolu, Mahmud Ibrahim e Mustafa Kharuf, sono stati feriti dalla polizia israeliana che ha picchiato un gruppo di manifestanti palestinesi nella Città Vecchia di Gerusalemme. Tre gli arrestati tra cui un giornalista.

ore 16.20 – Oggi manifestazione a Napoli

Dopo settimane di manifestazioni in tutta Italia in solidarietà con il popolo palestinese – Roma, Milano (con oltre 2mila presenze), Firenze, Bologna, Siena, Pisa, tra le altre – oggi torna in piazza anche Napoli. Partenza da piazza del Plebiscito, sono presenti circa 300 persone, dirette verso il consolato Usa.

Manifestazione a Napoli (Foto: Roberto Prinzi/Nena News)

Manifestazione a Napoli (Foto: Roberto Prinzi/Nena News)

Manifestazione a Napoli (Foto: Roberto Prinzi/Nena News)

Manifestazione a Napoli (Foto: Roberto Prinzi/Nena News)

Manifestazione a Napoli (Foto: Roberto Prinzi/Nena News)

Manifestazione a Napoli (Foto: Roberto Prinzi/Nena News)

ore 15.50 – Identificata la seconda vittima palestinese: Mohammed Muhsen 30 anni

E’ stata identificata la seconda vittima palestinese, uccisa a Gaza dall’esercito israeliano: si tratta del 30enne Mohammed Muhsen. Intanto sono già in corso a Beit Hanoun i funerali di Zakaria Safarna, ucciso questa mattina nella Striscia.

I funerali di Zakaria Safarna a Beit Hanoun, Gaza

I funerali di Zakaria Kafarne a Beit Hanoun, Gaza

ore 15.30 – Confermata la seconda vittima a Gaza. Ferito l’attivista vestito da Babbo Natale

Arrivata la conferma di un secondo manifestante ucciso a Gaza dall’esercito israeliano. Sempre a Gaza è stato ferito Mohammed Abu Hajar, attivista che stava protestando vestito da Babbo Natale.

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Mohammed Abu Hajar, prima di essere ferito

Mohammed Abu Hajar, prima di essere ferito

ore 15.10 – Abu Mazen: “Non accetteremo più piani di pace proposti dagli Usa”. Macron: no al riconoscimento dello Stato di Palestina”

Durante la conferenza stampa congiunta all’Eliseo con il presidente francese Macron, il presidente palestinese Abu Mazen ha detto che il suo popolo “non accetterà più alcun piano di pace” proposto dagli Stati Uniti, “mediatori disonesti del processo di pace”. Macron da parte sua ha accusato gli Usa di “essersi isolati” e, ha detto, per evitare di fare lo stesso “errore” la Francia non riconoscerà unilateralmente lo Stato di Palestina (quello di Israele, però, lo ha già ovviamente riconosciuto alla nascita): “Lo farò in un momento in cui questo aiuterà a costruire la pace”. Una pace, aggiunge, che Parigi aiuterà a raggiungere con un’iniziativa che sarà lanciata a breve.

ore 15 – Scontri molto duri a Gaza, un ferito in gravi condizioni. Manifestazione anche ad Akka, nello Stato di Israele

Situazione estremamente tesa al confine tra Gaza e Israele: l’esercito sta sparando moltissimi gas lacrimogeni. A Beit Hanun e Khan Younis gli scontri si sono intensificati, un altro palestinese è stato ferito gravemente. Palestine Tv, dopo aver parlato con i soccorritori, parla di un secondo palestinese ucciso nella Striscia.

Intanto si sta tenendo una manifestazione palestinese anche nella città di Akka, nel nord dello Stato di Israele.

ore 14.05 – A Gaza cinque punti  di scontro. Fonti parlano di un secondo palestinese ucciso a Qalandiya

Nella Striscia sono in corso in almeno cinque punti, da sud a nord: Rafah, Khan Younis, Jabaliya, al-Burj e Nahl Oz I feriti accertati sono 12, di cui uno in condizioni gravi. A Nahl Oz, Khan Younis e Shajaiyah l’esercito sta lanciando moltissimi gas lacrimogeni, numerosi gli intossicati.

Fonti parlano di una seconda vittima palestinese: si tratterebbe di Moussah Zakarna, a Qalandiya. Ma per ora non ci sono ulteriori conferme.

ore 13.50 – Sale il numero dei feriti, bambino arrestato a Betlemme

Altri due palestinesi sono stati feriti alla testa dai soldati israeliani: uno ad al-Bireh, Cisgiordania, e uno a Khan Younis, Gaza. Scontri in corso a Betlemme (dove un bambino è stato arrestato) e nel vicino villaggio di al-Khader. L’esercito ha fatto irruzione nel campo profughi di al Fawar, alla periferia di Hebron.

ore 13.45 – Due palestinesi feriti nel villaggio di Khudr (Betlemme)

Sono stati colpiti da proiettili veri sparati dai soldati israeliani

ore 13.25 –  Si chiamava Zakaria Safarna, 23 anni, il palestinese ucciso poco fa dall’esercito israeliano a Khan Yunis (Striscia di Gaza).

Ferito all’occhio un soccorritore ad al-Bire (Ramallah). Giovane ferito a Tulkarem. A Gerusalemme la polizia ha arresto un uomo e una donna nella città vecchia

ore 13.15 – Fonti palestinesi: un palestinese è morto poco fa per un colpo di proiettile sparato dai soldati israeliani a est di Khan Yonis (Striscia di Gaza)

ore 13.05 – Si registrano scontri anche a Taqqua (Betlemme). Tensione al confine tra Gaza e Israele

ore 12.45 – All’uscita dalla Spianata delle Moschee, tafferugli tra palestinesi e israeliani

Dopo la preghiera, si è registrata tensione all’uscita dalla Spianata delle Moschee, che però non è degenerata in scontri. Secondo Palestine Tv, invece, scontri sono in corso a Salem, nei pressi di Nablus

Polizia israeliana dispiegata nella città vecchia di Gerusalemme (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

Polizia israeliana dispiegata nella città vecchia di Gerusalemme (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

Polizia israeliana dispiegata nella città vecchia di Gerusalemme (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

Polizia israeliana dispiegata nella città vecchia di Gerusalemme (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

ore 12 – Scontri a Betlemme, Hebron e Nablus. Due feriti

Sono in corso scontri tra esercito israeliano e manifestanti palestinesi a sud di Nablus, a Hebron e a Betlemme. Qui i palestinesi riportano di due feriti, di cui uno colpito alla testa

ore 11.55 – Amnesty: “Israele smetta di usare forza eccessiva e arbitraria contro i manifestanti palestinesi”

Ieri in un comunicato l’associazione Amnesty International ha accusato Israele di uso “eccessivo e arbitrario della forza” per disperdere le manifestazioni palestinesi. Amnesty si dice preoccupata, in particolare, dal ricorso “allarmante” a pallottole, citando il caso del 29enne gazawi disabile, Ibrahim Abu Thuraya, ucciso da un colpo alla testa sparato da un cecchino.

“Secondo il diritto internazionale – continua il comunicato – armi letali possono essere usati solo nel caso di rischio imminente, che chiaramente non è il caso degli esempi da noi documentati”.

ore 11.45 – Scontri in corso a Al-Ram e a Qalqiliya

Scontri in corso nella città di Qalqiliya, nord della Cisgiordania, e ad Al-Ram, tra Gerusalemme e Ramallah, durante una marcia palestinese verso il muro israeliano di separazione.

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della redazione

Roma, 22 dicembre 2017, Nena News – A poche ore dal voto dell’Assemblea Generale dell’Onu che ha bocciato – 128 voti contro 9 – il riconoscimento unilaterale del presidente Usa Trump di Gerusalemme capitale di Israele (qui trovate le reazioni a caldo), un nuovo venerdì di proteste attende i Territori Occupati palestinesi. Manifestazioni sono previste a Gerusalemme est, Gaza e Cisgiordania, interessate da ormai due settimane da proteste continue e partecipate.

Proteste che si accompagnano ad un altissimo numero di feriti, oltre 2.200, sei morti e centinaia di arresti. Gli ultimi ieri: 30 palestinesi sono stati arrestati dall’esercito israeliano tra Ramallah, Hebron e Betlemme. Una realtà non certo nuova, che fa il paio con il prosieguo – senza ostacoli – della colonizzazione israeliana dei territori palestinesi. Ieri gli abitanti del villaggio palestinese di Teqoa, a est di Betlemme, comunità già circondata dalle colonie illegali secondo il diritto internazionale, hanno denunciato l’arrivo di bulldozer israeliani e automessi per la costruzione di un segmento del muro di separazione sulle terre del villaggio.

I bulldozer sono arrivati all’alba di ieri e hanno iniziato ad apporre gli ormai tristemente noti blocchi di cemento nella parte nord di Teqoa. Il muro, denunciano i residenti, mangerà altre terre agricole di proprietà palestinese dopo quelle già confiscate per la costruzione e l’espansione della vicina colonia di Tekoa (il cui nome è stato copiato da quello del villaggio).

Oggi intanto il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, è all’Eliseo dove incontrerà il presidente francese Macron. Macron ha da subito duramente criticato la mossa unilaterale dell’amministrazione Usa e Abu Mazen, ora, spera di spingere la Francia ad andare oltre le semplici condanne a parole. Nena News

 

GERUSALEMME. Nuovo venerdì di proteste palestinesi contro Trump

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