Hacker contro la Palestina: cyber sanzione di Israele?

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Friday, 04 November 2011 09:03 Emma Mancini (Alternative Information Center)

La Palestina diventa membro dell’Unesco e Israele promette sanzioni. Ma tra le possibili punizioni, l’Autorità Palestinese non si attendeva un cyber attacco. È l’accusa che il Ministero delle Comunicazioni lancia contro Tel Aviv dopo il taglio dei servizi internet e di telefonia mobile di martedì scorso.

In tutti i Territori Occupati, in Cisgiordania e a Gaza, hackers non identificati avrebbero attaccato i server palestinesi facendo saltare le connessioni internet e le linee telefoniche da martedì fino a mercoledì pomeriggio. “Dalla mattina di martedì – ha spiegato all’agenzia France Press il ministro delle Comunicazioni e delle Tecnologie, Mashur Abu Daqqa – tutti gli indirizzi IP palestinesi sono stati attaccati da server in ogni parte del mondo. Israele potrebbe essere coinvolto visto che aveva annunciato il giorno prima che avrebbe preso in considerazione ogni tipo di sanzione contro di noi”.

L’attacco cyber, partito da una rete organizzata attraverso “server specchi” localizzati in almeno venti diversi Paesi del mondo (tra cui Germania, Cina e Slovenia), è arrivato il giorno dopo l’adesione della Palestina all’Unesco, agenzia Onu per la cultura, l’educazione e la scienza. L’Assemblea Generale dell’Unesco ha votato a favore dell’ingresso della Palestina con 107 voti a favore, provocando la rabbia israeliana e statunitense (http://www.alternativenews.org/italiano/index.php/topics/news/3247-unesco-usa-tagliano-fondi-israele-punisce-lap-che-ora-guarda-alloms)

Il ministro Abu Daqqa ha fatto sapere che, a seguito dell’attacco probabilmente orchestrato da Israele, l’Autorità Palestinese si rivolgerà alle Nazioni Unite, in particolare all’agenzia ITU (International Telecommunications Union), perché avvii un’inchiesta ufficiale sull’aggressione informatica. “Contatteremo oggi (martedì, ndr) l’ITU – ha detto alla stampa il ministro – per richiedere la formazione di una commissione internazionali che indaghi sull’evento”.

“I siti sono statti attaccati in modo coordinato – ha continuato Abu Daqqa – Penso, guardando al tipo di attacco e alla sua intensità, che ci sia uno Stato alle spalle e che non sia spontaneo. È chiaro che l’aggressione è volta a cancellare il nome Palestina dalla rete internet, in risposta alla nostra adesione all’Unesco”.

Non sarebbe la prima volta che hacker israeliani e non sostengano l’occupazione militare attraverso attacchi informatici: nel 2006 un gruppo di hackers, ribattezzatisi IDF, si erano introdotti in decine di siti palestinesi, cancellandone il contenuto e sostituendolo con foto e slogan, quali “Voi toccate Israele, noi tocchiamo voi”. Ancora prima, nel 2002, era stato l’esercito israeliano ha bloccare i provider palestinesi e a sospenderne le operazioni per 24 ore.

Non sono mancate reazioni da parte palestinese: lo scorso luglio, erano stati hacker palestinesi a penetrare in siti israeliani modificando le immagini e sostituendole con la scritta “Freedom for Palestine”.

 

http://www.alternativenews.org/italiano/index.php/topics/news/3254-hacker-contro-la-palestina-cyber-sanzione-di-israele

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