HEBRON. Riaprire Shuhada Street

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21 feb 2014

Nel 20° anniversario del massacro alla Moschea di Abramo, quattro giorni di manifestazioni contro la chiusura della principale strada della città. LA DIRETTA

 
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(Foto: Nena News)

AGGIORNAMENTO ore 13.15: Un fotografo dell’associazione israeliana B’Tselem è stato colpito alla testa da un proiettile di gomma e portato in ospedale.

AGGIORNAMENTO ore 12.45: In opposizione alla manifestazione ad Hebron, circa duemila persone stanno prendendo parte ad una marcia nella Valle del Giordano guidata dal ministro israeliano Sa’ar. “Siamo qui con un messaggio chiaro e semplice: la Valle del Giordano è israeliana”, ha detto Sa’ar.

AGGIORNAMENTO ore 12.30: Almeno cinque gli arrestati, tra loro Badia Dweik di Youth Against Settlements. Molti i manifestanti intossicati dai gas lacrimogeni che stanno avvolgendo l’intera città vecchia. Secondo alcuni attivisti, i soldati israeliani starebbero testando nuove bombe sonore, diverse da quelle usate in precedenti manifestazioni.

AGGIORNAMENTO ore 12: Proseguono gli scontri tra esercito israeliano e manifestanti palestinesi. Alcuni di loro sono stati arrestati, tra cui uno degli organizzatori della marcia, dell’organizzazione Youth Against Settlements.

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Foto postata su Twitter da uno dei manifestanti

AGGIORNAMENTO ore 11.40: Circa 800 i manifestanti entrati in questo momento in Shuhada Street. L’esercito israeliano ha subito reagito sparando gas lacrimogeni e bombe sonore per disperdere la folla.

AGGIORNAMENTO ore 11.30: Sono più di 300 i manifestanti fuori dalla Moschea di Abramo nella città vecchia di Hebron. Tra poco, subito dopo la preghiera del venerdì, partirà la manifestazione per Shuhada.

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Foto pubblicata su Twitter da un manifestante

AGGIORNAMENTO ore 11: Anche Gaza partecipa all’Open Shuhada Street Day: manifestazione prevista a Est del campo profughi di Jabaliya, dove tre settimane fa l’esercito israeliano ha aperto il fuoco contro un gruppo di manifestanti che stava piantando ulivi lungo la buffer zone. Diciassette i feriti.

AGGIORNAMENTO ore 10.20: Due autobus provenienti da Ramallah e diretti alla manifestazione di Hebron sono stati fermati dall’esercito.

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dalla redazione

Hebron, 21 febbraio 2014, Nena News – Sta per partire la grande manifestazione per la riapertura di Shuhada Street, nella città vecchia di Hebron. I manifestanti si stanno radunando all’ingresso della strada, mentre la polizia e l’esercito israeliani si stanno preparando nei pressi della colonia di Kiryat Arba, insediamento israeliano a poca distanza dalla Moschea di Abramo.

La stessa Moschea dove esattamente 20 anni fa, il 25 febbraio 1994, un colono estremista, Baruch Goldstein, uccise 29 palestinesi che stavano pregando nella Tomba dei Patriarchi. Un massacro, che fu poi la giustificazione per la divisione della città in due aree H1 e H2, la prima sotto il controllo palestinese, la seconda sotto il controllo israeliano.

Shuhada Street, principale via di comunicazione di Hebron, si trova in piena area H2 ed è chiusa per ordine militare dal 2000. Nonostante una sentenza dell’Alta Corte israeliana ne abbia ordinato la riapertura, l’esercito non ha mai messo in pratica la decisione. Oggi Shuhada – in passato centro vitale dell’economia di Hebron, sede di negozi, del mercato della frutta e della verdura, della stazione degli autobus e luogo di ritrovo della popolazione palestinese – è una strada fantasma. Vietato ai palestinesi non residenti di entrare, mentre le poche famiglie rimaste vivono in un costante stato di assedio: non possono spostarsi in macchina e subiscono le violente vessazioni di coloni ed esercito.

Da anni la popolazione palestinese manifesta per riaprire la strada. Quest’anno sono previsti quattro giorni di iniziative, a partire da oggi. Domani allo YAS Center verrà proiettato il documentario “Soldiers on the Roof”, domenica si terrà una conferenza nella quale verrà presentato un rapporto sulle violazioni dei diritti umani nel corso del 2013, mentre martedì gli attivisti faranno visita alle famiglie ancora residenti in Shuhada Street. Infine, il 28 – come ogni anno – sarà la giornata globale per la riapertura della strada con manifestazioni e eventi in decine di città del mondo.

 

Le forze militari israeliane si preparano alla manifestazione di oggi (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

Le forze militari israeliane si preparano alla manifestazione di oggi (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

 

“L’occupazione israeliana ha imposto ai residenti palestinesi della città un regime di trasferimenti forzati, coprifuoco, chiusure di negozi, chiusure di strade, checkpoint militare, assoggettamento alla legge militare, frequenti perquisizioni e arresti senza accuse – spiegano gli attivisti di Youth Against Settlements – Questo ha spinto circa 15mila palestinesi a lasciare le proprie case nella città vecchia di Hebron, oggi città fantasma. L’occupazione israeliana ha chiuso Shuhada Street alle automobili palestinesi nel 1994, dopo il massacro alla Moschea di Abramo, e poi ha impedito ai non residenti nell’area di entrarvi a partire dal 2000, al fine di garantire la sicurezza dei 600 coloni che occupano il centro di Hebron. Oltre 500 negozi sono stati chiusi per ordine militare, oltre mille sono stati costretti a chiudere a causa dei checkpoint e dell’assedio”. Nena News

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