martedì 1 maggio 2012 19:02
1.089 bambini uccisi, 464 feriti. I dati della furia repressiva sono agghiaccianti, ma la Nato assicura: è orribile, ma non ci riguarda.
Con perentoria chiarezza la Nato ci tiene a far capire la sua determinazione a non muovere un dito per i siriani: chissà, forse qualche calcolo, anche di qualche vicino interessato alla “stabilità siriana”, può avere influito in questa prova di coraggio della Nato e del suo comando. Chi condivide il pacifismo della Nato può consolarsi con i dati: 1089 bambini assassinati dall’inizio della rivolta, 464 feriti. Tantissimi quelli torturati nelle segrete degli Assad, nella certezza che i bambini torturati rispondano prima e di più degli adulti. Tra le atrocità perpetrate contro l’infanzia, dice per conto dell’ Onu la responsabile della commissione per diritti umani, Nalli PIllay,c’è anche quella dei minori usati come scudi umani.
Veterana delle guerre dimenticate dalla grande informazione, a cominciare da quella combattuta dal popolo dello Zimbabwe contro il tiranno immortale Robert Mugabe, Anna Neistat di Human Rights Watch ha scritto per il Global Post un articolo nel quale afferma che in nessun altro paese del mondo ha visto un apparato di sicurezza feroce come in Siria.
Ma alla Nato tutto questo interessa come agli “antagonisti”, cioè meno di zero. Questi ultimi parleranno di “manipolazioni”, anche nel caso del bambino siriano di quattro anni, rifugiato con la madre in Libano, a Ras Baalbek. Da quando suo padre è stato ucciso davanti ai suoi occhi dagli squadroni della morte, ad Homs, ha perso la parola. Ma forse sua madre mente, e lui finge…
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