I palestinesi chiedono a Israele di restituire i corpi trattenuti dei palestinesi uccisi

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10 novembre 2018

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Uno dei “cimiteri dei numeri” di Israele

HEBRON (Ma’an) – Dozzine di palestinesi hanno protestato sabato, a Hebron, nel sud della West Bank, chiedendo alle autorità israeliane di rilasciare i corpi di dozzine di palestinesi uccisi dalle forze dell’esercito israeliano.
Israele ha trattenuto i corpi di 33 palestinesi uccisi dal 2016.

Le autorità israeliane hanno restituito il corpo di un giovane palestinese ucciso, Muhammad Elayyan, alla sua famiglia venerdì nel centro di detenzione di Ofer dopo che il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman aveva acconsentito a restituire il corpo di Elayyan il giorno prima.

Da lungo tempo Israele aveva “cimiteri per i morti nemici”, definiti anche “cimiteri dei numeri”, dove i palestinesi morti durante gli attacchi agli israeliani sono tenuti in tombe senza nome, contrassegnate da numeri.
Israele ha drasticamente rinforzato la sua politica di trattenere i corpi dall’inizio di un’ondata di disordini in tutto il territorio palestinese occupato nell’ottobre 2015, sebbene negli ultimi mesi abbia ridimensionato la politica.

Israele ha tentato di negoziare la liberazione di corpi palestinesi e di diversi affiliati di Hamas detenuti dalla Striscia di Gaza in cambio di corpi di due soldati israeliani detenuti da Hamas.

Una dichiarazione congiunta rilasciata nel 2016 da Addameer e dal gruppo per i diritti delle minoranze israeliane Adalah,  ha condannato la pratica israeliana di trattenere i corpi, ritenendola “una grave violazione del diritto internazionale umanitario e delle leggi internazionali sui diritti umani, e una violazione del diritto alla dignità, libertà religiosa, e il diritto di praticare la cultura.”

Le organizzazioni per i diritti umani hanno ampiamente condannato la politica di trattenere i corpi. Addameer e i gruppi di difesa dei diritti dei prigionieri  definiscono questo atto una “punizione collettiva” contro i palestinesi che non erano stati accusati di alcun illecito, sottolineando anche che “si aggiunge al grave dolore e trauma delle famiglie dei defunti “.

I palestinesi affermano che le autorità israeliane usano questa politica come una punizione per le famiglie di quei palestinesi uccisi, impedendo la loro degna sepoltura e usandoli come merce di scambio per possibili futuri accordi di scambio di prigionieri.

 

I palestinesi chiedono a Israele di restituire i corpi trattenuti dei palestinesi uccisi

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