I vigneti di Cremisan: il Muro si farà

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Sentenza della Commissione Speciale israeliana: la barriera sarà costruita sulle terre del villaggio palestinese di Beit Jala. Checkpoint agricolo per i contadini.

 

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venerdì 26 aprile 2013 11:48

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dalla redazioneBetlemme, 26 aprile 2013, Nena News – La Commissione Speciale israeliana per gli Appelli ha emesso mercoledì il verdetto sul caso del monastero e della valle di Cremisan, a Beit Jala, nel distretto di Betlemme: via libera alla costruzione del Muro di Separazione, che lascerà il monastero dei salesiani in Cisgiordania ma annetterà le terre coltivate allo Stato di Israele.

Secondo la Commissione, il percorso del Muro va cambiato ma di pochi metri così da garantire la sicurezza dello Stato di Israele e la libertà religiosa del convento. Il progetto originario redatto a Tel Aviv prevedeva la costruzione della barriera in mezzo al monastero di Cremisan, così da lasciare il convento e le terre agricole in territorio israeliano e la scuola in territorio palestinese. Immediata la reazione del villaggio di Beit Jala e dei salesiani, impegnati da mesi nel percorrere tutte le possibili vie legali per salvare la vallata, fonte di sostentamento per l’intero villaggio. Una sentenza ingiusta che, se da una parte salvaguarda la libertà di religione, dall’altra causa ingenti danni economici alla comunità cristiana. Non solo: la costruzione del Muro impedirà successivi allargamenti del convento e della scuola che ospita.

La Commissione ha previsto nella sentenza la creazione di un checkpoint agricolo, ovvero un gate controllato dall’esercito israeliano che i contadini con un permesso in mano potranno attraversare per lavorare le loro terre rimaste al di là della barriera, agli orari stabiliti da Tel Aviv.

“Il monastero di Cremisan è sorto nel 1885 – ci aveva spiegato poco tempo fa George Abu Eid, giovane attivista palestinese di Beit Jala – Nella vineria dei frati salesiani lavorano venti persone che producono vino rosso e bianco con l’uva proveniente dalle terre di Betlemme e Hebron. Cremisan ha anche una scuola elementare e un asilo per 400 studenti, che seguono il metodo Don Bosco. Ma tutto cambierà dopo la costruzione del Muro”.

Secondo il progetto, il Muro provocherà la confisca di 55 dunam di terre agricole (un dunam è pari ad un km²) appartenenti al monastero e a 58 famiglie di Beit Jala. “L’obiettivo delle autorità israeliane – prosegue George Abu Eid – è quello di collegare definitivamente le tre colonie israeliane che circondano Beit Jala: Gilo, Har Gilo e Givat Hamatos”.

“Il Muro partirà dalla colonia di Har Gilo, chiuderà completamente il villaggio di Al Walaje e poi proseguirà verso Cremisan, ricongiungendosi con la barriera che già circonda Betlemme. A Beit Jala, 58 famiglie non potranno più accedere ai propri appezzamenti di terra, ai vigneti e agli uliveti. Non potranno più lavorare la propria terra, perdendo così la loro principale fonte di sostentamento”. Nena News

Per conoscere la storia di Cremisan clicca qui.

 

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=72633&typeb=0&I-vigneti-di-Cremisan-il-Muro-si-fara

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