Il Corriere, organo di propaganda…

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Qualcosa si muove a Gaza. Una delle ragioni del duro embargo nella Striscia è proprio il caso Shalit: sarà un caso, ma proprio ieri il governo israeliano ha dato l’ok alla costruzione d’un ospedale (il primo) a Gaza”.

Non c’è troppo da stupirsi per questo incredibile atto di pura propaganda: è purtroppo normale al Corriere della Sera come in molti altri organi di stampa. Abilmente si trasforma lo schiacciante, illegale, inumano embargo in un “male minore”. Traducendo: siamo costretti a  fare del male, per contenere la (maggiore, ipotetica, presunta) violenza palestinese, vedi i ridicoli razzi Qassam che in 7 anni hanno causato, purtroppo e fortunatamente, l’uccisione di meno di 15 innocenti esseri umani. E che dire dei 254 poliziotti palestinesi uccisi in mezz’ora di operazione “piombo fuso”? O dei circa 300 malati gravi che nel corso del 2008 non sono potuti uscire dalla striscia per avvalersi di urgenti cure all’estero… e di chi è la responsabilità per la morte dei malati in fin di vita a cui è stato proibito uscire per le cure e che sono morti al confine?

Ricordo che la potenza occupante è responsabile della popolazione civile, come prescrive la IV Convenzione di Ginevra. Ancora una volta il diritto internazionale viene ignorato da Israele e l’organo obbediente di propaganda sta ben attento a menzionarlo.

E l’ospedale? Meno male che, distrattamente e tra parentesi, il Corriere, abituato a pubblicizzare tutta la generosità di Israele (per nascondere l’illegalità dei suoi crimini) ci comunica che è “il primo”. Ancora bruciano i dati del rapporto Goldstone sui bombardamenti degli ospedali (e quant’altro), eppure sul Corriere, se si parla di ospedali, è solo per informarci di questa decisione encomiabile del governo israeliano (per una popolazione stremata ed impaurita di un milione e mezzo di persone).

(Francesco Battistini, Corriere della Sera, 1 ottobre 2009)

Ringraziamo l’amico ferrarese che da tempo pazientemente monitora il Corriere della Sera.

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