L’immagine del Papa di fronte a un Muro colmo di sofferenza pretende, comunque, una sosta. Una riflessione. Il Papa non ha detto nulla. Ha compiuto un gesto, quello di rendere visibile il Muro. Anzi, per dirla meglio, di imporre il Muro all’attenzione di una stampa molto spesso distratta o superficiale, oppure ignorante. O peggio.
Esercitare il dovere della verità non è di tutti. Non è per tutti. Papa Francesco ha invece mostrato lo scandalo, senza parlare, solo poggiando la mano sul Muro e facendosi il segno della croce.
Il segno della croce… Lo fanno tutti i venerdì alcuni uomini e donne, sacerdoti e suore, che percorrono la via dolorosa accanto al Muro. Gruppo sparuto, testimone costante dello scandalo e della vergogna di questo Muro, costruito da Israele negli ultimi dieci anni. Uno sparuto gruppo che – ricordando quello che Giorgio La Pira disse al suo allievo Vittorio Citterich in una (quasi) deserta chiesa della Mosca sovietica – rende testimonianza. Urla ciò che non viene scritto, e reso noto.
Mentre alcuni giornalisti si dilettavano, alla vigilia della visita del Papa, a descrivere persino le doti di questo Muro, nascondendone comunque la vista, Francesco lo ha mostrato. In tutto il suo enorme scandalo. Senza dire nulla. Perché qualsiasi descrizione è superflua.
Papa Francesco ha sciolto, ieri, il nodo in cui mi ero attorcigliata per anni. Quel nodo che descriveva il fallimento di noi giornalisti, incapaci di descrivere il Muro. Afasici, nel cercare di far comprendere quanto sia inumano. Francesco non ha parlato, lo ha toccato, e lo ha così mostrato. Lui, centro della notizia per la stampa al seguito, ha costretto giornalisti spesso distratti a mostrare ciò di cui molti di loro non avevano voluto parlare, appena il giorno prima.
Eppure, quell’agenda ufficiale del viaggio aveva già detto qualcosa, tra le righe. Aveva detto che Papa Francesco quel Muro non voleva attraversarlo. Forse perché – è la mia ipotesi – non voleva sancirne, avallarne l’esistenza. Era la posizione, peraltro, di alcuni diplomatici di vaglia, negli scorsi anni, quando il Muro cominciò a essere innalzato tra Gerusalemme e Betlemme. Non passare attraverso quei varchi nel Muro per evitare di renderlo cosa fatta, elemento della geografia del conflitto. I consoli a Gerusalemme sono in sostanza consoli del corpus separatum, più o meno. E il corpus separatum del 1947 comprendeva nei suoi confini proposti non solo Gerusalemme, ma Gerusalemme e Betlemme assieme, come un solo corpo. Bastava non passare dal Muro, per non sancire lo scandalo. E invece da quel Muro siamo passati tutti…
Il Papa lo ha al contrario sorvolato, in elicottero. Lo ha visto ferire la terra, sicuramente. E forse proprio per questo ha fatto uno strappo al protocollo, è sceso e lo ha toccato. Perché lo ha visto spaccare la terra e le genti. Scandalosamente.
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