29 Ott 2013
Il 29 ottobre 1956, alcune unita’ delle Guardie di Frontiera israeliane, in giro per il Triangolo di villaggi, giunti a Kafr Qasem, ingiunsero alla popolazione di restare in casa avendo ordinato che il coprifuoco cominciasse un’ora prima del solito.
Piu’ di 40 lavoratori che coltivavano i campi dei dintorni, giunti in ritardo in citta’, furono fatti allineare e sparati alla schiena a bruciapelo. Il governo israeliano, aiutato dalla stampa, fece tutto quanto era possibile affinche’ la verita’ sulla strage restasse nascosta. Si parlo’ di errore e si cercarono i colpevoli, che furono identificati in Lt.Daham e nel Maggiore Melindi: questi, colpevoli dell’omicidio di 43 persone, furono condannati a pene miti, poi ridotte di un terzo, e, alla fine, nel settembre 1960, Daham ebbe l’incarico di Ufficiale per gli Affari Arabi al municipio di Ramle.
“Kufr Qassem”
un villaggio che sogna
il grano, i fiori della violetta
e lo sposalizio delle colombe.
Mieteteli in un solo colpo
mieteteli … mieteteli.
Un bosco d’ulivi
era sempre verde
era, amore mio.
Certo, cinquanta vittime
fecero di essa al tramonto
un stagno rosso,
cinquanta vittime.
Amore mio, non rimproverarmi
mi hanno assassinato
mi hanno assassinato.
Ti dedico ogni cosa
l’ombra e la luce
l’anello dello sposalizio
e tutto cio’ che desideri
ti dedico un giardino
di fichi e ulivi.
Verro’ da te come tutte le notti
introducendomi dalla finestra
e nel sogno
ti lancero’ un gelsomino.
Non rimproverarmi
se tardero’ un poco
loro, mi hanno fermato
o amore mio, non rimproverarmi
mi hanno assassinato
mi hanno assassinato.
“Kufr Qassem”
sono tornato dalla morte
per vivere … per cantare
lasciami prendere la mia voce
da una ferita incandescente
e aiutami sul rancore, che
semina spine nel mio cuore.
Sono l’inviato di una ferita
sulla quale non si tratta,
il flagello del boia mi insegnò
a camminare sulla mia ferita,
camminare … camminare
e resistere!
Mahmud Darwish
Fonte: www.arabcomint.com
Inviato da admin il Mar, 29/10/2013 – 11:19
http://www.palestinarossa.it/?q=it/content/blog/il-massacro-di-kafr-qasim
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[…] di grazia? Perché noi siamo una grande famiglia. C’è una linea di continuità dal massacro di Kafr Qasem del 1956, all’uccisione del terrorista che aveva sequestrato l’autobus N° 330, […]
[…] di grazia? Perché noi siamo una grande famiglia. C’è una linea di continuità dal massacro di Kafr Qasem del 1956, all’uccisione del terrorista che aveva sequestrato l’autobus N° 330, […]