il mattino di Pasqua…

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Conta davvero poco che sia Natale o Pasqua. Ordinaria violenza contro civili innocenti anche il mattino di Pasqua, 20 aprile 2014. Questa rubrica IN BREVE raccoglie le testimonianze a cui non serve aggiungere alcun commento. Basta infatti il taccuino di un internazionale presente sul posto:

Erano le 16.00, nel piccolo villaggio di Awarta, quando sono entrate quattro jeep dell’esercito israeliano e hanno cominciato a sparare dentro ad un negozio e a 4 case. Le case erano piene di bambini. Hanno sparato nelle finestre gas e sound bomb. Le case si sono riempite subito di gas, gli occhi dei bambini lacrimano e fanno fatica a respirare.
Gli adulti, uomini e donne, escono in strada e tentano di fermarli. I soldati aggrediscono due donne, prendono a calci nella schiena due bambini, uno di 13 anni e l’altro di 15 anni. Poi arrestano un ragazzo di 24 anni e uno di 26 anni.
Quello più giovane viene subito rilasciato, all’altro vengono legati i polsi con il laccio di plastica e viene portato via, ad Huwwara.
Quattro case attaccate, ad una hanno rotto il vetro della finestra sparando il gas all’interno. In un altra casa non si riesce a stare dentro nemmeno un’ora dopo per il forte odore di gas lacrimogeno. Qui ci vive una bambina di un anno e soffre per i gas. I genitori in strada dicono ai soldati di smetterla perchè c’è la bambina in casa. I soldati gli rispondono “per noi può morire”.
Fotografo i bambini con gli occhi che piangono. Una di loro ha tre anni e ha problemi cardiaci. Il padre che la tiene in braccio mi fa toccare il cuore della bambina, palpita velocemente.
La maggior parte dei bambini nei villaggi ha problemi psicologici. Molti di loro si fanno la pipì addosso di notte.
Molti di loro sono frustrati. Pensate come reagirebbero i bambini in Europa se arrivassero i soldati a portarli via di notte e a sparargli nelle case di giorno…….

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