La confusione durante le proteste a Gerusalemme Est (foto di Ammar Awad/Reuters)
Giorno di protesta a Gerusalemme Est. Come ogni venerdì. Come sempre. Decine di palestinesi scendono in strada. Urlano slogan contro Israele. Lanciano pietre contro le forze dell’ordine dello Stato ebraico. Vengono arrestati.
A gettare benzina sul fuoco, secondo gli abitanti della Cisgiordania, è stata la decisione delle autorità israeliane di fissare un limite d’età per gli uomini palestinesi che vogliono entrare nella Città Vecchia: nella Spianata delle Moschee può metterci piede soltanto chi ha più di 50 anni. Tutti gli altri fuori, se ne stiano a casa.
Il poliziotto israeliano con la pistola puntata contro il reporter dell’Afp (foto di Ahmad Gharabli/Afp)
Poi però succede che – forse nella confusione, forse nella tensione – c’è questo poliziotto israeliano, con il volto coperto, che punta la sua pistola. Non contro i palestinesi. Ma contro i fotografi. Contro uno, in particolare: Ahmad Gharabli, reporter dell’agenzia France Press. Che si ritrova a dover «rispondere» a quella minaccia con l’unico strumento a disposizione: una macchina fotografica. La sua. Quella che usa per lavoro.
Gharabli è visibilmente spaventato da quel gesto. Ma non si ferma. Immortala quell’istante in una foto formato Jpeg. La inserisce nel circuito internazionale delle immagini. Insieme ad altre della stessa scena, ma da un’angolazione diversa. Il resto è sui social media. Dove, tra un «vergogna» e un «pazzesco», decine di reporter che ogni giorno seguono le vicende israelo-palestinesi si chiedono se non sia il caso di fermarsi e chiedere di darsi una calmata. Per il bene di tutti.
© Leonard Berberi
http://falafelcafe.wordpress.com/2014/02/28/il-poliziotto-israeliano-e-quella-pistola-contro-il-reporter/
Quest'opera viene distribuita con Licenza Creative Commons. Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.