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Il Santo Sepolcro

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Secondo i Vangeli Gesù morì in un luogo chiamato Golgota (Matteo 27,33; Marco 15,22; Giovanni 19,17), che stava probabilmente fuori dalle mura di Gerusalemme, Giovanni parla di un giardino e di una tomba nella roccia (19,41), il sito era infatti una cava di pietra abbandonata e poi utilizzata per scavare dei sepolcri.

Con la rifondazione di Gerusalemme nel 135 d.C. come colonia romana, con il nome di Ælia Capitolina, la situazione topografica cambiò. L’ubicazione della città fu spostata verso nord cosicché il Sepolcro venne a trovarsi al centro della nuova città.

Costantino invitò a cercare la tomba di Cristo, e nel 333 d.C. il pellegrino di Bordeaux narra di un monticello chiamato Golgota e di un luogo «ad un tiro di pietra» dove il corpo di Cristo fu sepolto. Sul quel luogo venne costruita la basilica costantiniana.

La basilica costantiniana era composta di tre parti: il martyrion, l’atrio e l’anastasis, la basilica crociata invece ingloba in sé l’anastasis e il triportico. All’epoca costantiniana il martyrion serviva per la celebrazione dell’Eucaristia, l’atrio era devozionale e l’anastasis era monumentale, era a cinque navate e due piani detto ecclesia maior, il luogo fu distrutto e ricostruito più volte. Quello che si vede ora è un monumento crociato che ingloba in sé elementi precedenti, di epoca musulmana, bizantina e costantiniana. Iniziando dal piazzale, la facciata sud è una delle opere dell’archittetura crociata, la torre campanaria suggerisce la grandezza del progetto pur essendo oggi la sua altezza ridottta a metà per un crollo del XVI secolo.

Nell’atrio della basilica è collocata la Pietra dell’Unzione in memoria della pietà di Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea che prepararono il corpo di Gesà per la sepoltura. Sulla destra, una scala addossata alla facciata, porta alla cappella dell’Addolorata, detta dei Franchi, il Calvario è più a sinsira nella Cappella del Calvaro. Si eleva a 4.20 mt sopra il pavimento della Basilica, la roccia è ben visibile attraverso lastre di vetro, un disco d’argento sotto all’altare del Calvario, segna il punto dove secondo la tradizione sorgeva la croce. Sotto la capella del Calvario si trova la cappella di Adamo, dove la roccia continua e sono ben visibili delle spaccature, causate secondo la tradizione dal terremoto avvenuto al momento della morte di Gesù. Le fenditure avrebbero permesso al sangue di Cristo di raggiungere e redimere Adamo che si riteneva fosse sepolto qui.

Dal deambulatorio si arriva alla cappella di sant’Elena, nell’area della Basilica costantiniana. Questo luogo, anticamente, era fra il Calvario e la strada principale. La cappella è dedicata a sant’Elena perché in questo luogo l’imperatrice ha ritrovato la croce di Gesù. Nel 327 la madre di Costantino venne pellegrina a Gerusalemme e fece cercare la croce di Cristo. Costantino fece cercare la tomba, Elena invece la croce. Le croci trovate furono tre. Un miracolo permise di comprendere quale fosse la croce autentica; furono trovati anche alcuni chiodi, uno è incastonato nella corona ferrea di Carlo Magno, conservata nel duomo di Monza; un altro è custodito nel catino dell’abside del duomo di Milano, e un pezzo del cartiglio in tre lingue. Scendendo ulteriormente, dove si raggiunge i 9,00 mt sotto il pavimento della basilica, si giunge alla cappella dell’Invenzione della Croce, una cancellata segnala il punto tradizionale del ritrovamento delle reliquie.

Risalendo e procedendo verso il deambulatorio s’incontrano tre cappelle: la cappella degli Improperi che ricorda gli insulti dei sacerdoti e del popolo contro Gesù, la cappella della Divisione delle vesti e la cappella di Longino in memoria del soldato romano che aprì con la sua lancia il costato di Gesù.

Procedendo si giunge nei pressi della cosiddetta Prigione di Cristo dove si ricorda una tradizione che vorrebbe qui Gesù incatenato prima di essere ucciso. Percorrendo la galleria si notano cinque colonne molto diverse dalle altre, più piccole, di fattura più grezza e unite da archi. Sono gli Archi della Vergine che ricordano le visite della Vergine Maria al Sepolcro. I crociati hanno lasciato queste colonne che custodivano una memoria importante.

Spostandosi verso la Rotonda, l’ Anastasis monumentale, si nota la struttura costantiniana. C’erano ben otto porte di accesso alla Rotonda e molte finestre per dare luce. Salendo alla galleria si vedono ancora le strutture costantiniane. Anticamente c’erano 12 colonne e 6 pilastri. L’Edicola, al centro della Rotonda deve il suo aspetto ad un intervento ottocentesco, la facciata è decorata con file di lampade e candelieri delle varie comunità, l’interno dell’edicola è suddiviso in due ambienti; il primo la Cappella dell’Angelo conserva un pezzo della pietra che chiudeva la tomba di Gesù, una porta bassa introduce nella seconda camera dove fu deposto il corpo di Cristo.

Qui Gesù ha vinto la morte.

Albus

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