tratto da: REMOCONTRO
Operazione ‘Spring Shield’, Scudo di primavera, scudo turco in casa altrui. La Turchia di Erdogan ha spesso una percezione tutta sua delle cose, confini compresi. E il suo ministro della Difesa, Hulusi Akar, annuncia che «l’operazione lanciata dopo il vile attacco del 27 febbraio a Idlib, va avanti con successo”.
‘Vile attacco’ di chi in casa di chi?
(Ansa) – « La Turchia ha colpito due aerei governativi a Idlib», ma la fonte sono i media di stato siriani. «In precedenza i media turchi avevano riferito dell’abbattimento di un aereo siriano, ma la notizia era stata negata proprio dall’agenzia di stato Sana. Secondo i ribelli i due aerei sono stati “abbattuti”. Damasco ha chiuso lo spazio aereo nell’area di Idlib, proprio a causa dell’escalation militare con la Turchia, che oggi ha annunciato una nuova offensiva a Idlib».
Agenzia Stampa dalla Turchia
(Anadolu Ajansi) – «La Turchia ha lanciato una nuova operazione in Siria, a seguito del recente attacco del regime contro le truppe turche a Idleb, ha detto domenica il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, mentre comandava l’operazione dalla provincia di Hatay (Antiochia), sud della Turchia. Il ministro sostiene «che i soldati del regime e gli elementi terroristici di Idleb saranno l’unico obiettivo della Turchia durante l’operazione, nel quadro del diritto all’autodifesa».
Tutta la guerra in un colpo
Sempre dall’agenzia Anadolu Ajansi. «Sui dettagli dell’operazione, Akar ha affermato che un drone, otto elicotteri, 103 carri armati, 19 corazzati per il trasporto di personale corazzato, 72 cannoni / howitzer / lanciarazzi multipli, tre sistemi di difesa antiaerea, 15 anticarro / mortai, 56 veicoli corazzati, nove depositi di munizioni e 1.212 soldati ed elementi del regime sono stati finora neutralizzati». «1.800 civili uccisi negli attacchi del regime di Bashar Al-Assad e delle forze russe».
L’alleanza Turchia Russia?
«Akar ha affermato che sono in corso colloqui tra Ankara e Mosca. La nostra aspettativa dalla Russia in questa fase, è che adempia ai suoi impegni come paese garante e, in questo contesto, di usi la sua influenza sul regime per fermare i suoi attacchi e ritirarsi dai limiti stabiliti dal Accordo di Sochi». «Ha aggiunto che la Turchia non puntava a uno scontro con la Russia e che il suo unico obiettivo era fermare i massacri del regime e porre fine all’estremismo e all’immigrazione».
Versione e numeri Ansa
(ANSA) – BEIRUT, 1 MAR – «Diciannove soldati siriani sono stati uccisi oggi da attacchi di droni turchi nella provincia di Idlib, dove l’esercito di Ankara porta avanti un’importante offensiva contro il regime di Bashar al-Assad. Lo sostiene l’Osservatorio siriano dei diritti umani. I soldati sono morti nel bombardamento di un convoglio nella zona di Jabal al-Zawiya e in un campo militare vicino alla città di Maaret al-Noomane, nel sud della provincia». Anche l’Ansa usa la definizione ’regime’.
I fatti dalla Russia
Agenzia Sputnik – «Sullo sfondo dell’aggravamento della situazione nello spazio aereo della provincia di Idlib, il governo siriano è stato costretto ad annunciarne la chiusura. In queste condizioni il comando del contingente russo non può garantire la sicurezza dell’aviazione turca nei cieli della Siria», avverte Zhuravlev. direttore del centro russo per la riconciliazione delle parti siriane. Tradotto, qualsiasi velivolo turco abbattuto, ‘Non possiamo farci nulla’. Amico avvisato messo salvato.
Siria, escalation Idlib
Sempre Sputnik. «La situazione ad Idlib si è aggravata dopo che i terroristi del gruppo fondamentalista Tahrir al-Sham il 27 febbraio hanno avviato un’offensiva su vasta scala contro le posizioni delle forze governative siriane. L’esercito siriano ha reagito al fuoco ostile. Secondo il ministero della Difesa russo, sono stati bombardati anche soldati turchi, che però non avrebbero dovuto trovarsi in questa area». I militari turchi uccisi diventano 36, e nessun aereo russo coinvolto.
Scontro aereo turco siriano
InsideOver, Mauro Indelicato – La sfida vola. «Lo spazio aereo siriano, come si sa, è interamente sigillato dai russi seppur questo non ha impedito nel corso degli anni di raid arrivati dall’estero, come quelli attuati dagli Usa nel 2017 e nel 2018 e quelli compiuti dagli israeliani contro obiettivi iraniani». La provincia di Idlib, in gran parte in mano alle milizie islamiste filo Al Qaeda è sempre stato controllata dai russi e, di riflesso, ha permesso all’aviazione siriana di agire contro le postazioni nemiche.
Scontri anche a Daraa
Sempre InsideOver. Provincia meridionale di Daraa. 2011 l’inizio della rivolta, 2018 armistizio tra Free Siryan Army con Damasco e fine degli scontri. «Oggi quell’accordo sembra pericolosamente vacillare. Sono stati registrati infatti alcuni scontri tra esercito siriano e fazioni dell’ex Sf». «Come da fonti di stampa russe, a Daraa in questi mesi di relativa pacificazione non sono mancati episodi di tensione. Timore che adesso possa riaprirsi un fronte in uno dei momenti più delicati del conflitto.
REMOCONTRO
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