In viaggio per la pace

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Per quasi un mese, un gruppo di donne di diversa provenienza chiamato “Mettere in comunicazione le figlie” –http://www.connectingdaughters.com/ – ha viaggiato dal sud della Giordania sino in Palestina ed Israele, ospitato durante il cammino da altre donne: palestinesi, israeliane e beduine. Viaggiando a piedi, su cammelli e cavalli, su autobus e camion, le donne hanno seguito antichi tracciati dal 27 marzo al 21 aprile 2013, portando con sé il meno possibile ed onorando la Madre Terra in un “pellegrinaggio verde”. Il gruppo è sostenuto da vari uomini e due di essi, olandesi, le hanno seguite nel loro viaggio, filmando e documentando la storia. Le donne hanno viaggiato da Petra e Wadi Rum in Giordania e sono arrivate in Israele toccando molti luoghi, villaggi e montagne, luoghi ebrei e luoghi arabi, dal sud al nord e ritorno, passando per Neve Shalom.

(Ndt: l’Oasi della Pace fondata da Bruno Hussar nel 1970. Vedihttp://www.neveshalom.org/ oppure in italianohttp://www.oasidipace.org/ )

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Perché queste donne hanno deciso di fare le pellegrine? “Perché condividiamo un desiderio di pace. Siamo donne con diversi retroscena, veniamo dalla Giordania, dall’Olanda, dalla Palestina e da Israele. Durante i nostri viaggi incontriamo altre donne nelle loro comunità, sediamo insieme, fabbrichiamo vasi insieme, prepariamo cibo e tè insieme, ci scambiamo le nostre storie e le nostre danze.”

Tessere un nuovo racconto per terre martoriate da una guerra permanente è il loro scopo ultimo e sanno benissimo quanto lungo e difficile è un percorso con tale meta. Poiché sono attiviste pacifiste da tempo non stanno con le mani in mano: ma visto che c’erano hanno deciso di concretizzare questo nuovo racconto almeno a livello simbolico. Renderlo visibile, fare in modo che si potesse toccarlo… e così hanno tessuto il Tappeto della Pace e se lo sono portate dietro ovunque durante il pellegrinaggio: le donne che hanno incontrato nelle varie tappe sono intervenute aggiungendo al tappeto il loro contributo di ricami, stoffe, nastri, bottoni, colori, parole.

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“Nel nostro progetto cerchiamo le somiglianze e celebriamo le differenze. E’ un progetto in cui le figlie delle bibliche Sara, Hagar e Ketura viaggiano insieme per mostrare al mondo che stare insieme è possibile, che fare la pace è possibile. Attraversiamo confini, culture, linguaggi, religioni, per trovare pace e costruire pace, dentro di noi e fuori di noi. Lavorando insieme alla decorazione del Tappeto della Pace abbiamo fatto in modo che riflettesse le nostre preghiere e il nostro potere.”

Marjon Bovens, olandese co-fondatrice del gruppo, ha lavorato come facilitatrice per tutta la vita, sempre cercando nuovi modi di portare attorno allo stesso tavolo, o di far sedere sullo stesso tappeto, persone che normalmente non si sarebbero mai incontrate. Da cinque anni ci prova in Israele e Palestina, con la collaborazione di Lana Nasser, danzatrice, scrittrice e ritualista giordana, e di donne israeliane e palestinesi come Tali, Diana, Ora, Dafna… “La pace è possibile. Le donne possono portarla ovunque. – sostiene Marjon – Gli uomini dovrebbero sostenerle, emularle e seguirle. Nel corso del nostro viaggio abbiamo invitato le donne che incontravamo ad unirsi a noi nel pellegrinaggio sino alla sua ultima tappa, Gerusalemme.” E così quelle che potevano hanno fatto, e il 21 aprile ce n’erano un bel po’ a distendere il Tappeto della Pace e a danzare e a cantare insieme: La mia casa sta dove sta il mio cuore, e il mio cuore è con te.

Maria G. Di Rienzo

http://lunanuvola.wordpress.com/2013/04/24/in-viaggio-per-la-pace/

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