Nuove costruzioni nell’insediamento di Har Homa (foto di Debbie Hill/Upi)
Alla fine succede che, forse, avevano ragione i palestinesi. Per mesi sono andati avanti lamentandosi. Urlando. Bussando alla Casa Bianca. E denunciando. «Ma quale congelamento, i coloni in Cisgiordania costruiscono che è una meraviglia».
Ecco, dice quel dossier, che nel 2013 le nuove abitazioni tirate su dai coloni sono aumentate – in un solo anno – del 123,7 per cento. Se nel 2012 erano 1.133, l’anno passato era stata toccata quota 2.534. Il tutto in un contesto, la Cisgiordania, dove ora vivono 350 mila persone con passaporto israeliano, pari al 4,4 per cento della popolazione totale dello Stato ebraico. Per fare un confronto: nello stesso periodo di riferimento le nuove abitazioni nella zona di Tel Aviv sono crollate del 19 per cento.
La cosa, a dire il vero, a Washington la sapevano già. Tanto che proprio il presidente Obama ha detto al giornalista di Bloomberg Jeffrey Goldberg che «negli ultimi due anni abbiamo assistito a una politica edilizia israeliana nella West Bank così aggressiva come non si vedeva da tempo».