Thursday, 28 July 2011 10:35 Marta Fortunato per l’Alternative Information Center
Demolizione di una casa nel villaggio beduino di al-Araqib, Negev (foto bedouinjewishjustice)
Non solo le autorità israeliane distruggono le case palestinesi, ma addirittura esigono i soldi per la demolizione. Israele, attraverso l’Israel Land Administration (ILA) ha intentato una causa contro 34 beduini che vivono nell’area di al-Araqib (Negev) chiedendo che gli vengano restituiti 1.8 milioni di NIS
(l’equivalente di 360 mila euro) come risarcimento per i costi che ha dovuto sostenere per lo sfratto e la demolizione delle case beduine. Si tratta della prima causa di questo tipo, per terre statali.
“Gli abitanti abusivi contro cui abbiamo fatto causa, appartenenti alle famiglie di Abu Madigham e Abu Jaber, hanno già costruito delle case su un’area di terra che lo stato ha concesso loro vicino a Rahat” ha dichiarato l’ILA al tribunale della magistratura di Be’er Sheva. Secondo l’ILA, i beduini sono già proprietari di case nell’area di Rahat e le demolizioni fatte dalle autorità israeliane hanno riguardato sono strutture abusive costruite su terre statali di Israele, che sono state occupate dalle comunità beduine a partire dal 1998.
“Abbiamo appreso la notizia della causa intentata contro di noi dai media” Sheikh Siyah Abu Madigham al-Turi, leader del villaggio di al-Araqib, ha dichiarato al quotidiano israeliano Haaretz – Anche noi facciamo molti reclami per tutte le strutture che ci hanno distrutto ma nessuno ci ascolta – nemmeno lo stato. Il villaggio è stato distrutto 27 volte, ed ogni volta ci costato 150.000 NIS (30.000 euro)”.
La tormentata storia di queste comunità beduine del Negev ha avuto inizio nel 1948 quando circa quasi 90.000 abitanti di quest’area (dei 100.000 presenti) sono stati scacciati. Successivamente, dagli anni ’50 Israele ha deciso di sfrattare i beduini del Negev centrale ed occidentale per trasferirli nel Negev orientale, un’area arida senza precipitazioni.
Attraverso la legge sulla Proprietà degli Assenti, emanata nel 1950, Israele ha acquisito la proprietà sui beni e sulle terre lasciate dalle migliaia di palestinesi che erano state cacciate durante la Nakba. Le conseguenze di questa norma si ripercuotono ancora oggi sui beduini del Negev: 45 villaggi dell’area sono legalmente “non riconosciuti” quindi per Israele ufficialmente non esistono e sono costantemente vittima di violenti attacchi, di demolizioni di case e di confisca delle terre da parte dell’esercito israeliano.
http://www.alternativenews.org/italiano/index.php
Quest'opera viene distribuita con Licenza Creative Commons. Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.